Mara Severin, l’anima gentile dell’Essenza

Professionista e volto umano della stella Michelin: la vita e il ricordo di Mara, spezzata dalla tragedia nel ristorate dove lavorava

Aveva 31 anni, un sorriso che conquistava e una passione autentica per il vino e la bellezza del servizio. Mara Severin, sommelier e responsabile di sala del ristorante stellato Essenza di Terracina, è morta la sera del 7 luglio 2025, travolta dal crollo improvviso del soffitto del locale in cui lavorava da dieci anni. Una tragedia silenziosa, esplosa in pochi istanti, che ha spazzato via non solo una giovane vita, ma anche un pezzo di quell’anima che rendeva Essenza un posto speciale.

Chi ha conosciuto Mara la descrive con parole semplici e profonde: professionale, sorridente, preparata, presente. Non una presenza qualsiasi, ma il volto familiare e rassicurante che accoglieva ogni cliente con eleganza, gestiva con precisione la sala, e raccontava ogni bottiglia con occhi illuminati di entusiasmo. Era lei, con la sua grazia discreta, a creare quell’atmosfera intima e autentica che rendeva ogni esperienza da Essenza qualcosa di più di una cena.

Una vita spesa per il vino e per le persone

Nata a Sabaudia, residente a Pontinia, Mara aveva scelto la ristorazione non come un lavoro, ma come una vocazione. Appena ventenne aveva varcato il cancelletto del ristorante, allora ancora a Pontinia, senza sapere che avrebbe legato il suo nome a quello di uno dei più innovativi progetti gastronomici del Paese. In una sua testimonianza sui social, ricordava così quell’ingresso: «Sono passati dieci anni da quando ho varcato quel cancelletto senza sapere cosa mi avrebbe riservato quella chiacchierata e quel fine settimana di prova». E da lì non se n’era più andata.

Aveva costruito un percorso solido, lavorando al fianco dello chef Simone Nardoni e di tutto lo staff con un rispetto e una dedizione che andavano oltre le gerarchie. Era responsabile di una cantina con oltre 800 etichette, selezionate con cura, pensate per sorprendere, per accompagnare ogni piatto con un’emozione. Nei pairing studiati con Simone c’era tutta la sua sensibilità, tutta la voglia di trasformare il vino in racconto, e il racconto in un’esperienza da vivere.

Un boato, una ferita

Lunedì sera, la sala del ristorante era piena. Era una serata come tante, di inizio luglio, con la brezza del mare a pochi passi e l’attesa di un piatto creativo, di un calice scelto con amore. Ma alle 21 circa, tutto è cambiato: il soffitto ha ceduto, rovinando su clienti e personale. Un boato secco, la polvere, le urla, il buio. Mara si trovava vicino all’ingresso della sala che affaccia su via Roma. È rimasta sotto le macerie per circa venti minuti, prima che un vigile del fuoco la estraesse e i soccorritori tentassero, invano, di salvarle la vita. È morta poco dopo, in ospedale.

Insieme a lei, sono rimaste ferite altre persone, tre in gravi condizioni. Il locale è stato posto sotto sequestro dalla Procura di Latina. Si ipotizza il reato di omicidio colposo. Le indagini e le perizie chiariranno se qualcosa poteva essere evitato, se ci sono responsabilità. Ma nulla restituirà il vuoto lasciato da Mara.

Il volto umano della stella Michelin

Quando Essenza ha ottenuto la stella Michelin nel 2020, era il coronamento di un sogno collettivo. Un sogno fatto di notti lunghe, prove, errori, successi. Mara c’era sempre. Condivideva la fatica e la gioia, ed era diventata un punto di riferimento insostituibile. Non solo per lo chef, ma per ogni ragazzo e ragazza entrato nel team. Era lei, con il suo equilibrio e la sua dolcezza, a insegnare cosa significa lavorare con cuore.

I social del ristorante raccontano un volto sempre sorridente, mani che versano vino con grazia, occhi che brillano quando parlano di etichette rare e bollicine. Era il volto umano dell’eccellenza: quello che si dimentica troppo spesso quando si parla di stelle, punteggi, classifiche. Ma che è, in realtà, l’essenza vera della ristorazione.

Il cordoglio di una città intera

La notizia della morte di Mara ha scosso tutta la comunità. In centinaia hanno scritto, condiviso un ricordo, un messaggio, una preghiera. Ma sono anche arrivate le parole ufficiali del sindaco di Terracina, Francesco Giannetti, che con commozione ha dichiarato:

«Tutta la Città piange la scomparsa di Mara, una giovane che ha perso la vita mentre regalava sorrisi con il lavoro che amava fare. Solare, era apprezzata da tutti per la sua straordinaria professionalità, la sua cortesia e la sua disponibilità. Voglio ringraziare le forze dell’ordine immediatamente intervenute e il personale dell’Ospedale Fiorini di Terracina per tutto quanto fatto. Questo è il momento del dolore, e tutta la nostra comunità si stringe alla famiglia di Mara e ai suoi cari, ai quali va il nostro abbraccio più affettuoso. Resterà sempre nei cuori di tutti noi. Un grande abbraccio dalla Città intera anche a tutte le persone coinvolte in questa tragedia».

Mara sognava di crescere ancora, di lasciare il segno, di magari aprire un giorno una cantina tutta sua. Quel sogno, ora, è nelle mani di chi le ha voluto bene. E continuerà a vivere, tra i tavoli che torneranno a illuminarsi, nei calici alzati, e nei sorrisi di chi sa che, in fondo, l’Essenza di un luogo è fatta soprattutto dalle persone che lo rendono vivo.

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Eleonora Paone
Eleonora Paone
Giovane aspirante giornalista con una solida formazione accademica nei settori della moda e dell’editoria. Nel 2021 ha conseguito la laurea in Scienze della moda e del costume, per poi proseguire il proprio percorso accademico con una laurea in Editoria e scrittura presso La Sapienza Università di Roma, ottenuta nel 2025. Dal 2023 collabora con la testata Mondore@le, occupandosi di attività redazionali e contenuti giornalistici. Nel 2025 ha ulteriormente ampliato la propria formazione iscrivendosi al master Panorama Journalism Academy, con l’obiettivo di approfondire competenze e strumenti del giornalismo contemporaneo.

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