La Polizia di Stato di Latina, nell’ambito delle attività di monitoraggio dei soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha ottenuto l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per due uomini coinvolti nell’inchiesta “Assedio”, condotta nei mesi scorsi dai Carabinieri. L’operazione aveva portato all’arresto di numerosi esponenti di un’organizzazione criminale di stampo mafioso attiva nel territorio di Aprilia.
I due destinatari del provvedimento sono ritenuti figure apicali del sodalizio: uno di loro avrebbe addirittura assunto il ruolo di vertice durante le assenze del capo, mentre l’altro sarebbe stato operativo nella commissione dei cosiddetti “reati fine” dell’associazione. Entrambi sono considerati punti di riferimento del clan, con la capacità di interfacciarsi con esponenti di rilievo di altre organizzazioni legate alle storiche mafie italiane.
L’elevato profilo criminale dei due soggetti e la loro influenza sul territorio hanno portato il Tribunale di Roma – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione – ad accogliere la proposta avanzata dal Questore di Latina, ritenendo attuale e concreto il pericolo sociale che essi rappresentano, nonostante il procedimento penale nei loro confronti sia ancora nelle fasi iniziali e non sia stata emessa alcuna condanna.
Dal provvedimento giudiziario emerge inoltre che la detenzione non sarebbe sufficiente a interrompere i solidi legami criminali dei due indagati, radicati nel tessuto sociale di Aprilia. Un elemento che ha rafforzato la necessità di misure preventive per contenere la loro capacità di intimidazione e il controllo del territorio.
L’attività della Divisione Anticrimine della Questura di Latina, sottolineata nella proposta del Questore, ha ricostruito un quadro preoccupante: secondo gli inquirenti, i due proposti sarebbero stati in grado di imporsi attraverso condotte violente e prevaricatrici, generando un clima di omertà e assoggettamento.
Il Tribunale ha disposto per uno dei due la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per quattro anni, mentre per l’altro la misura sarà in vigore per tre anni. Le restrizioni scatteranno al termine dei rispettivi periodi di detenzione.