Lavoro – Giuliano (UGL): “Generazione Z verso il settore sanitario, ma attenzione: i lavoratori della sanità sono tra i più infelici”

Di fronte all’incertezza generata dall’avanzata dell’Intelligenza Artificiale, sempre più giovani vedono nel settore salute un approdo sicuro

“Registriamo con attenzione un crescente orientamento della Generazione Z verso le professioni sanitarie. Di fronte all’incertezza generata dall’avanzata dell’Intelligenza Artificiale nel mercato del lavoro, sempre più giovani vedono nel settore salute un approdo sicuro e ‘a prova di automazione’. Tuttavia, questa percezione cozza duramente con la realtà quotidiana che vivono oggi medici, infermieri, operatori socio-sanitari e tutte le figure impegnate nel sistema sanitario”. Lo dichiara in una nota Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale UGL Salute, che sottolinea come proprio il comparto sanitario risulti tra i più colpiti da insoddisfazione, stress cronico e burnout. “I dati sono preoccupanti – prosegue Giuliano – Medici e professionisti della sanità sono tra i lavoratori più infelici d’Italia. Turni massacranti, carenza cronica di personale, retribuzioni inadeguate, aggressioni e mancanza di riconoscimento sociale stanno mettendo a rischio la tenuta dell’intero sistema. È nostro dovere, come sindacato, lanciare un segnale forte alle istituzioni: non possiamo permettere che una nuova generazione entri in questo settore per poi ritrovarsi a vivere lo stesso abbandono e la stessa frustrazione che oggi affliggono migliaia di operatori.”

UGL Salute rinnova quindi le proprie richieste al Governo e alle Regioni per una riforma strutturale e urgente del comparto sanità, ponendo al centro la dignità del lavoro e la sostenibilità del sistema. Le proposte dell’UGL Salute riguardano l’aumento degli organici, per ridurre il carico di lavoro e garantire turni umani e sostenibili; contratti dignitosi, che valorizzino la formazione, la responsabilità e il sacrificio richiesto ai professionisti sanitari; tutela della salute mentale, con supporto psicologico strutturato, formazione specifica e strumenti per prevenire il burnout; investimenti concreti e continui nel SSN, per migliorare le condizioni di lavoro e la qualità dell’assistenza ai cittadini. “Il nostro Servizio Sanitario Nazionale non può più reggersi sul sacrificio silenzioso dei suoi operatori. Serve un cambio di passo radicale, che dia finalmente centralità a chi ogni giorno, con dedizione e professionalità, si prende cura della salute del Paese,” conclude Gianluca Giuliano.

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