A 33 anni dalla strage di via D’Amelio, Latina ha ricordato il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta con un evento pubblico organizzato da Gioventù Nazionale. L’iniziativa, svoltasi presso il Circolo Cittadino “Sante Palumbo”, ha posto l’accento sull’importanza della memoria come strumento di impegno civile quotidiano.
Bruni: “Legalità e memoria camminano insieme”
L’incontro è stato moderato dal consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia Cesare Bruni, che ha inquadrato il significato dell’evento: “Ricordare Paolo Borsellino significa ricordare anche chi ha scelto di proteggerlo fino all’ultimo, pagando con la vita. Legalità e memoria camminano insieme, ma solo se diventano impegno quotidiano”.
Una dichiarazione che ha dato il tono all’intera serata, sottolineando come la commemorazione debba trasformarsi in azione concreta nella vita di tutti i giorni.
I giovani protagonisti: dalle citazioni all’attualizzazione
Protagonisti dell’evento sono stati i militanti di Gioventù Nazionale Latina: Gioanna Troplini (coordinatrice comunale), Francesco Piovan, Gabriella Osanna, Giulia Clara Balestrieri e Lorenzo Violetta. Ciascuno di loro ha presentato citazioni del giudice Borsellino, attualizzandole attraverso riflessioni personali e analisi del contesto contemporaneo.
L’approccio scelto dai giovani organizzatori ha permesso di collegare il messaggio storico del magistrato siciliano alle sfide odierne, rendendo più immediato e coinvolgente il messaggio per il pubblico presente.
Troplini: “La mafia oggi ha il volto del compromesso”
Particolarmente significativo l’intervento della coordinatrice comunale Gioanna Troplini, che ha offerto una lettura attualizzata del fenomeno mafioso: “Ricordare non basta. Serve esserci, scegliere ogni giorno da che parte stare, parlare alla gente, nelle piazze, dove la mafia non ha più l’aspetto del boss ma quello del compromesso e del silenzio”.
Una riflessione che evidenzia come la criminalità organizzata si sia evoluta, assumendo forme più sottili ma non meno pericolose, infiltrandosi nei meccanismi sociali attraverso la corruzione del quotidiano e l’indifferenza diffusa.
Il messaggio finale: dalla memoria all’azione
L’incontro si è concluso con un messaggio condiviso dai partecipanti: la memoria ha valore solo se si trasforma in azione concreta. “I giovani, quando decidono di non essere complici dell’indifferenza, diventano il primo vero argine alla criminalità”, hanno sottolineato gli organizzatori.
L’eredità di Borsellino 33 anni dopo
A 33 anni dalla strage di via D’Amelio, avvenuta il 19 luglio 1992, l’evento di Gioventù Nazionale Latina ha dimostrato come il sacrificio del giudice Paolo Borsellino e degli agenti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina continui a ispirare le nuove generazioni.
L’iniziativa si inserisce nel panorama delle commemorazioni nazionali dedicate alle vittime della mafia, con un approccio che privilegia il coinvolgimento attivo dei giovani nella costruzione di una cultura della legalità.
Il ruolo dei giovani nella lotta alla criminalità
L’evento ha posto particolare enfasi sul ruolo che le nuove generazioni possono svolgere nella lotta alla criminalità organizzata, non attraverso azioni eclatanti, ma mediante scelte quotidiane di trasparenza, impegno civile e rifiuto di ogni forma di compromesso con l’illegalità.
Il Circolo Cittadino “Sante Palumbo” ha ospitato un pubblico attento e partecipe, confermando come il tema della legalità continui a suscitare interesse e mobilitazione nella comunità pontina.