“Italia cashless: siamo davvero pronti?”, l’analisi di Confartigianato Latina

I pagamenti digitali stanno diventando sempre più parte della nostra quotidianità. Come aziende e cittadini devono affrontare questo momento

 “Negli ultimi anni abbiamo assistito a una trasformazione concreta nei comportamenti di cittadini e imprese: i pagamenti digitali stanno diventando sempre più parte della nostra quotidianità. Ma la domanda che dobbiamo porci è: stiamo andando abbastanza veloci?”. Il quesito se lo pone Letizia Bongiorno, Presidente Confartigianato Imprese Latina.

Secondo un recente rapporto della Community Cashless Society, il nostro Paese ha fatto importanti progressi, ma rischiamo di raggiungere la media europea solo tra più di un decennio. Un tempo troppo lungo, in un mondo che corre verso l’innovazione. I dati ci dicono che qualcosa si muove. Nell’ultimo decennio, in Italia, il valore dei pagamenti digitali è triplicato. Siamo passati da 174 a oltre 470 miliardi di euro. Anche il numero di transazioni è cresciuto sensibilmente, grazie all’uso di smartphone, dispositivi indossabili e soluzioni contactless. La pandemia ha dato una spinta decisiva, cambiando radicalmente le abitudini di spesa. Tuttavia, restiamo tra i Paesi europei con la più alta dipendenza dal contante.

“Ma il digitale non è solo una moda. Adottare strumenti di pagamento digitali non significa soltanto velocizzare le operazioni in cassa. Significa rafforzare la tracciabilità, combattere l’economia sommersa, migliorare l’efficienza delle nostre imprese e contribuire a un sistema più equo e sostenibile” continua Letizia Bongiorno. Lo dicono i numeri: tra il 2015 e il 2023, la diffusione del cashless ha generato quasi 40 miliardi di euro di benefici per il Paese. E ogni miliardo di euro che si sposta dal contante al digitale, attiva oltre 140 milioni di valore aggiunto tra economia reale, ambiente e trasparenza.

“E allora, cosa manca? Per accelerare davvero questa rivoluzione servono scelte coraggiose, non solo da parte del mondo imprenditoriale, ma anche da quello politico e amministrativo. Alcune azioni potrebbero fare la differenza:rendere cashless tutti i pagamenti alla pubblica amministrazione, dematerializzare i documenti commerciali, incentivare fiscalmente le micro e piccole imprese che adottano strumenti digitali, ridurre i costi bancari delle transazioni elettroniche, ancora troppo alti per i piccoli esercenti. Tutto questo perché non possiamo permetterci di restare indietro. Come Confartigianato Imprese Latina, crediamo in un sistema moderno, trasparente e orientato alla crescita. Ma questo cambiamento deve essere inclusivo, sostenibile e accompagnato da misure concrete a supporto delle imprese, soprattutto di quelle più piccole che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia locale. Il futuro è già qui. Sta a noi decidere se vogliamo rincorrerlo o guidarlo” conclude Letizia Bongiorno.

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