Inchiesta a Terracina, il sindaco chiede unità e accoglie in consiglio Conte

La surroga dopo l'attesto del consigliere Gavino De Gregorio. Al suo posto l'altro esponente della lista di Giannetti

Nei giorni scorsi il sindaco di Terracina ha scelto la sede istituzionale del consiglio comunale per dire la sua per quanto riguarda l’operazione “Porta Napoletana” che, tra gli altri, ha visto anche raggiungere da un’ordinanza di custodia cautelare un consigliere comunale di maggioranza. La seduta, infatti, ha visto all’ordine del giorno anche la surroga dell’ ormai ex consigliere comunale Gavino De Gregorio. Al suo posto è subentrato il primo dei non eletti della Lista Giannetti Sindaco, Giovanni Erminio Conte.

«Prima di tutto da Sindaco e da cittadino – ha spiegato Giannetti nel suo intervento sottolineando – certo di interpretare il sentimento oltre che di tutto il Consiglio, di tutta la Città, sento il dovere di ringraziare, ancora una volta, il lavoro svolto dalla Magistratura e dalle Forze dell’Ordine per questa operazione e per tutte le altre messe in campo a tutela della comunità». Inutile dire che il primo cittadino ha voluto ribadire «ancora una volta che prendo le distanze in maniera netta dai fatti contestati da queta inchiesta, che ci ricorda come non dobbiamo mai abbassare la guardia».

Una stoccata, però, il sindaco l’ha data anche alle opposizioni: «Lo sbaglio più grande per i rappresentanti delle forze politiche sarebbe quello di ritenere produttivo cercare di addossare colpe collettive per responsabilità individuali».«Come tutti sapete – ha poi spiegato in consiglio – mi sono candidato per amore per la mia e la nostra Città, e nel tentativo di invertire una tendenza che va avanti dal 1871. C’è un bellissimo libro che invito a leggere, “Una storia ambientale delle paludi pontine” che in un capitolo sottolinea come Terracina divenne ben nota alle autorità centrali per la propria ingovernabilità. L’instabilità di giunte e consigli comunali e le numerose vertenze giudiziarie che avevano coinvolto l’amministrazione – prosegue il libro – fecero sì che tra il 1871 e il 1928 diversi commissari regi si alternarono spessissimo ai sindaci. È proprio dopo aver letto questo libro che ho voluto far elaborare l’elenco dei sindaci dal 1871 ad oggi che ora è affisso nel corridoio del gabinetto del Sindaco. Non un mio vezzo, cosa che non mi è mai appartenuta, ma il mio unico interesse era far riflettere sul fatto che Terracina su 72 sindaci, dal 1871 ad oggi, ha avuto più di 40 commissari, più della metà, a significare una tendenza alla ingovernabilità di questo paese, spesso causata da vicissitudini giudiziarie».

Non solo garantismo, come aveva fatto emergere all’indomani degli arresti, ma anche prese di posizione nette e forti per trovare un’unità politica che a Terracina di certo non c’è e dove, a volte, è persino difficile trovare sintesi nella maggioranza.«In questi momenti – ha concluso il Sindaco – c’è bisogno di stringerci attorno alla nostra Città e alla nostra comunità in una sorta di governo cittadino, perché questa battaglia dobbiamo vincerla tutti insieme per la Città che è nostra e dei nostri figli».

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