Il Quartetto Sincronie al Festival Pontino di Musica: appuntamento mercoledì a Valvisciolo

Un dialogo fra musica rinascimentale e musica del XX secolo, da Claudio Monteverdi a Gian Francesco Malipiero, con un omaggio a Luciano Berio

Si avvia una nuova collaborazione per il 61° Festival Pontino di Musica in occasione del prossimo concerto del festival mercoledì 9 luglio nel Chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo (ore 21). È quella con l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, grazie alla quale arriva al festival il Quartetto Sincronie, formazione d’archi di cui fanno parte Houman Vaziri (violino), Agnese Maria Balestracci (violino), Arianna Bloise (viola) e Danilo Squitieri (violoncello).

Nato nel 2011, il Quartetto si è formato e perfezionato presso le migliori scuole italiane – la Scuola di Musica di Fiesole e l’Accademia “W. Stauffer” di Cremona -, prendendo parte a workshop e masterclass internazionali, con una residenza artistica nel 2018 alla Casa del Quartetto, presso la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. Ospite in diversi festival e teatri, si è esibito, su invito dell’Ambasciata di Svezia, per la cerimonia di conferimento del Premio Nobel per la Fisica al prof. Parisi nel 2021.

Il programma prende spunto dal primo progetto discografico del Quartetto “G.F. Malipiero – C. Monteverdi” inciso per Stradivarius, che ha ricevuto quest’anno la nomination all’International Classic Music Awards. Il concerto mette in dialogo musica rinascimentale e musica del XX secolo, passando da Claudio Monteverdi a Gian Francesco Malipiero, con un omaggio a Luciano Berio di cui quest’anno si festeggiano i cent’anni della nascita.

Nel concerto si ascolteranno alcune parti della Messa a quattro voci di Monteverdi, datata 1650 e proposta in una trascrizione per quartetto d’archi, e di Malipiero i Quartetti n. 3 e n. 4.  Un legame affascinante tra due epoche distinte della musica italiana, mettendo in luce connessioni stilistiche e concettuali che attraversano i secoli. Monteverdi è stato un innovatore dell’arte madrigalistica e il padre della nascente opera, gettando le basi per molte delle forme ed espressioni musicali che avrebbero influenzato innumerevoli compositori successivi. Malipiero, è stato un innovatore del XX secolo; nel comporre i suoi quartetti, l’anelito che costantemente lo animava era di affrancarsi dallo stile austro-tedesco, per liberarsi in un ‘mondo nuovo’ fatto di nuove forme, espressioni, sonorità e colori, mantenendo comunque un legame forte con l’antica tradizione musicale italiana.

Completa il programma Glosse di Luciano Berio, composto nel 1997. È lo stesso autore a introdurre il suo lavoro: “Da qualche tempo lavoravo sporadicamente a un nuovo quartetto d’archi (il quarto) quand’ecco che mi viene chiesto di contribuire al Concorso Borciani con il “pezzo d’obbligo” per i finalisti. Felice di rendere omaggio alla memoria di Borciani e del Quartetto Italiano, ho selezionato gli appunti che andavo raccogliendo e, modificandoli qui e là, li ho collegati assieme evitando l’impressione di uno sviluppo omogeneo o di una variazione continua. Ho rinunciato dunque a un ‘quarto quartetto’ e al suo posto è nato “Glosse”, fatto di brevi commenti a un quartetto virtuale o, più precisamente, a un quartetto che non c’è”.

Gli altri appuntamenti della settimana

Hanno tutti fra i 14 e i 26 anni, energia e tanta allegria, i componenti del Coro che non c’è, formazione nata nel 2019 e proveniente da un nutrito gruppo di coristi dei cori scolastici di alcuni licei di Roma. “Il Coro ‘non c’è – spiega il direttore Ludovico Versino – perché non ha una divisa, non ha una sede né un giorno fisso di prove. Non ha neanche un numero preciso di elementi…” ma la voglia di cantare insieme, quella sì, così come l’entusiasmo che anima questa giovane, travolgente, realtà nota anche sui social. Il Coro fa il suo debutto all’Abbazia di Valvisciolo l’11 luglio eseguendo alcune celebri canzoni dal repertorio pop e cantautorale italiano e internazionale.  

Arpa delle meraviglie: tra eleganza e ribellione è il titolo scelto dall’arpista Brian Meloni Lebano per il suo recital del 12 luglio nel chiostro dell’Abbazia di Valvisciolo. Apprezzato per la poliedricità del suo repertorio, il giovane interprete esplora le diverse possibilità tecniche e sonore dell’arpa in un programma che spazia fra repertorio operistico, il flamenco e il barocco, fra brani originali e trascrizioni.

Il 13 luglio il secondo omaggio del Festival, all’Abbazia di Valvisciolo, per i 150 anni della nascita di Maurice Ravel, spetta al pianista Axel Trolese che esegue alcune pagine del compositore francese, quali la trascrizione per pianoforte della Rapsodie espagnole e Le tombeau de Couperin, cui si affianca la Sonata op. 2 n. 3 si Beethoven.

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