Gaeta – Approvato il protocollo d’intesa per il riconoscimento del Cammino di San Filippo Neri

L'obiettivo è quello di arrivare al riconoscimento e all'inserimento nella rete dei cammini della Regione Lazio

Un progetto di grande valore, che apre nuove opportunità e azioni di valorizzazione e promozione dell’intero territorio del Lazio meridionale. È stato approvato dalla Giunta comunale lo schema di protocollo d’intesa per il riconoscimento del “Cammino di San Filippo Neri”, da stipulare con l’Associazione di Promozione Sociale “Amici del Cammino di San Filippo Neri da Cassino a Gaeta”, al fine di poter richiedere il conseguente inserimento nella rete dei Cammini della Regione Lazio.

L’iniziativa, alla quale aderiscono anche i Comuni di Cassino, Sant’Ambrogio sul Garigliano, Sant’Andrea del Garigliano, Vallemaio, Coreno Ausonio, Ausonia, Esperia, Formia e Itri, oltre a rappresentare un approfondimento storico, di tradizioni, di usi e costumi, costituisce un valido contributo culturale locale, che può compiersi attraverso la valorizzazione del percorso della storica strada e la realizzazione di un itinerario turistico per camminatori e amanti del “turismo lento”.

Anche la Regione Lazio, con legge Regionale n. 2 del 10/03/2017, ha emanato disposizioni per la realizzazione, manutenzione, gestione, promozione e valorizzazione della rete dei Cammini della Regione Lazio, nel quadro più ampio dell’organizzazione del sistema turistico laziale.

Il Cammino di San Filippo Neri è un percorso storico-religioso-ambientale di 120 km circa, suddiviso in 7 tappe, con una grande varietà di paesaggi, che ripercorre le tracce del primo pellegrinaggio compiuto dal Santo della Gioia, che dalle Sorgenti del Fiume Gari, a Cassino, arriva fino alla meta finale del Santuario gaetano della Montagna Spaccata. Un itinerario unico e suggestivo da fare a piedi, in bici o a cavallo, che non si configura solo come trekking o turismo, ma come un’immersione nel territorio, un vero e proprio viaggio dello spirito.

Grazie alla sua specificità geografica di cammino “trasversale”, il Cammino di San Filippo può assumere, inoltre, un’importante funzione di collegamento fra il Cammino di San Benedetto e il mare, e di snodo con la Via Francigena del Sud.

«Gaeta, Città delle cento chiese – ha commentato il Sindaco Cristian Leccese -, ha ospitato Papi, è sede arcivescovile, ed è stata dimora di San Francesco d’Assisi, San Nilo Abate, San Tommaso, San Bernardino da Siena, Sant’Ignazio di Loyola, San Filippo Neri, e rappresenta il naturale sbocco al mare della Terra di San Benedetto, strettamente legata all’Abbazia di Montecassino, uno dei più grandi poli religiosi, politici e culturali nel medioevo. Anche per questo, intendiamo rafforzare la nostra presenza nel panorama culturale, in quanto Ente di promozione delle tradizioni locali, intese nel più vasto senso come iniziative culturali, religiose, sportive, musicali e di spettacolo, che costituiscono un’importante forma di intervento per la valorizzazione e il rinforzo dell’identità territoriale. Il Cammino di San Filippo Neri, anche grazie alla collaborazione con i Comuni partner, propone un itinerario da rivivere, alla scoperta dei cammini e sulle tracce del percorso effettuato dal Santo, da Cassino fino al Golfo di Gaeta, legato a storia, tradizioni e costumi, alla ricerca di una mèta, soprattutto spirituale, raggiunta arrivando al Santuario della SS. Trinità».

«L’approvazione in Giunta del protocollo d’intesa – aggiunge il Delegato alla cultura, Gennaro Romanelli – rappresenta un altro passo avanti verso il riconoscimento istituzionale, da parte della Regione Lazio, del Cammino di San Filippo Neri. Un’iniziativa che si sposa e s’inserisce perfettamente nel quadro delle azioni intraprese dagli enti locali ai fini del riconoscimento ministeriale di Gaeta a Capitale Italiana della Cultura 2026. Un progetto sinergico che assumerà un importante funzione di snodo fra il Cammino di San Benedetto e la Via Francigena del Sud. Un percorso che, insieme alla Rotta di Enea, alla Via Francigena, alla Via Appia e al Percorso Niliano, contribuirà a incentivare un turismo culturale fortemente interessato, sensibile e rispettoso del patrimonio storico, religioso e naturalistico del nostro territorio».

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