Sono strumenti che permettono alle aziende di compensare le emissioni nocive che non riescono ad azzerare, incrementando gli investimenti in progetti green. Introdotti dal protocollo di Kyoto, i crediti di carbonio possono rappresentare un asset economico importante per i comuni montano. Se ne è discusso in un convegno tenutosi in Senato nell’ambito del progetto Lepini Green. La società E3R, spin-off accademico dell’Università degli studi dell’Aquila, ha valutato i crediti riconoscibili ai comuni di Sezze e Maenza: “Da uno studio preliminare -ha spiegato nel corso del dibattito il professore Roberto Cipollone, ordinario di Interazione fra le macchine e l’ambiente presso l’Ateneo abruzzese ed esperto di tecnologie energetiche orientate alla sostenibilità- sono state ipotizzate per il territorio di Sezze due ipotesi di superfici boschive. Nel primo scenario lo studio è stato effettuato su tutta la superficie comunale in grado di sostenere interventi di gestione attiva pari a 816,7 ettari in grado di generare 34.661 crediti di carbonio, con valore economico che va dai 693.220 ai 1.386.440 euro. Nel secondo scenario, infine, lo studio è stato effettuato sulla stessa superficie presente nel piano di gestione e assestamento del comune pari a 131 ha e così facendo, i crediti di carbonio producibili nell’arco temporale di 10 anni sono pari a 6.930. Il valore economico, in questo caso, può superare i 270mila euro”.
Cifre importanti che hanno un impatto significativo per i bilanci comunali. Considerando che il prezzo della tCO2 risulta pari a 30 euro a tonnellata e che i crediti esigibili possono essere riferiti al 2039 nel primo caso e al 2035 nel secondo caso, i conti sono presto fatti: “Dalla lettura dello studio presentato oggi in Senato, si evidenzia, nella prima ipotesi formulata, esigibilità di 34.661 crediti: l’importo annuo riconoscibile al comune -ha sottolineato Paolo Frullini, coordinatore della Green Community dei Monti Lepini – è di 69.000 euro per 14 anni. Nel secondo scenario, esigibilità di 6.930 crediti, l’importo annuo è pari a 20.800 euro per 10 anni”.
Una valutazione che poi è stata estesa al comune di Maenza. Nel caso del Comune di Maenza è stata presa in esame la specificità della Foresta demaniale Carpinetana dapprima, successivamente lo studio è stato esteso su tutta la superficie”.
Qui due gli scenari . Nel primo, lo studio è stato effettuato sull’intera superficie della Foresta adibita alla generazione dei crediti pari a 370 ettari, generando così 7.366 crediti di carbonio, con valore economico potenziale nel range che va da 147.320 a 294.640 euro. Nel secondo scenario, si è invece presa in considerazione tutta la superficie forestale comunale che potrebbe generare 22.830 crediti di carbonio, con valore economico potenziale nel range che va da 456.600 a 913.200 euro: “Anche qui -ha aggiunto Frullini – si va dai 14.700 euro annui per 14 anni della prima ipotesi ai 45.600 euro annui per 14 anni della seconda. Le valutazioni effettuate, pur rappresentando stime del tutto preliminari, evidenziano come l’accesso al mercato volontario dei crediti di carbonio possa rappresentare una interessante opportunità per i Comuni interessati vitale per fare cassa e quindi per offrire ai cittadini una maggiore gamma di servizi”.
Il mercato dei crediti di carbonio, come tutti i mercati non è stazionario. Con le sempre più stringenti norme sulle emissioni di gas serra responsabili dell’inquinamento ambientale e in un’ottica di una transizione ecologica sempre più completa si può dire che quasi sicuramente il valore dei crediti di carbonio crescerà nel tempo. “Non ci stupiremo – aggiunge Paolo Frullini, il coordinatore della Lepini Green, prima Green Community del Lazio – se di conseguenza, il valore di questi crediti possa anche raddoppiare o triplicare, dal momento che solo fino a 5 anni fa il prezzo sul mercato di questi crediti era molto meno della metà rispetto a quello attuale.”Il Presidente del Consiglio regionale del Lazio Antonello Aurigemma ha voluto sottolineare,, nel suo intervento in Senato come “questo piano di costruzione della Lepini Green, con i suoi 30 diversi progetti finanziati grazie alle risorse del PNRR per 2 milioni di Euro e dotato di un cofinanziamento della Regione Lazio per 400 mila euro, offra ai comuni nuove frontiere di sostenibilità economica per il futuro dei loro bilanci che si basano sulla valorizzazione delle loro risorse boschive e forestali. Per noi che stiamo portando avanti alla Pisana un ‘Consiglio sostenibile’ per educare e promuovere la cultura della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente è molto importante sostenere queste tematiche e queste grandi progettualità”.