Controlli serrati dopo l’aggressione alle guardie ittiche: sanzioni e oltre 30 kg di pesce reimmessi

L'intervento delle guardie nei comuni di Terracina e Pontinia, con le sanzioni che ammontano a un totale di 2mila euro

Dopo il grave episodio di aggressione ai danni delle guardie ittiche volontarie, si sono intensificati i controlli lungo i corsi d’acqua della provincia di Latina da parte delle guardie della Fipsas (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee) e della Fisna (Federazione Italiana della Salvaguardia della Natura e dell’Ambiente).

Le recenti attività di vigilanza, condotte in particolare sul Fiume Amaseno, Canale Portatore, Diversivo Linea Pio, Lungo Botte, Linea Pio, Canale di Navigazione, Ufente e Fiume Sisto nel territorio del comune di Terracina, e sui corsi d’acqua Selcella, Ufente, Diversivo Ufente e Botte nel comune di Pontinia, hanno portato all’elevazione di 22 sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di 2.000 euro.

Tutti i soggetti sanzionati risultano essere di nazionalità romena e moldava, mentre le violazioni accertate hanno riguardato principalmente la pesca senza licenza e il mancato rispetto delle distanze previste per il posizionamento delle canne da pesca, oltre a numerosi casi legati alla tutela dei manufatti idraulici e degli argini della Bonifica, danneggiati da comportamenti non conformi alle norme. Durante le attività di controllo sono stati sequestrati e reimmessi in natura oltre 30 chilogrammi di pesce vivo, in prevalenza carpe, cavedani e pesci gatto, per la salvaguardia dell’equilibrio ecologico dei corsi d’acqua.

Le guardie ittiche, pur in un clima reso più difficile dall’episodio di violenza subito, ribadiscono la propria determinazione nel proseguire il lavoro di tutela ambientale: “Non ci lasceremo intimidire. La difesa del nostro patrimonio fluviale è una priorità e continueremo a vigilare con la massima attenzione e presenza sul territorio”.

Fipsas e Fisna annunciano che i controlli proseguiranno per tutta l’estate, con una presenza capillare lungo le sponde dei fiumi e nei canali di bonifica. L’obiettivo è quello di contrastare ogni forma di pesca illegale, tutelare le infrastrutture idrauliche e promuovere una cultura del rispetto e della legalità tra i frequentatori delle acque interne.

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