La seduta della Commissione Trasparenza dedicata al concorso per il nuovo dirigente dell’Avvocatura comunale si è conclusa bruscamente dopo l’uscita dei commissari di maggioranza, gesto che ha fatto mancare il numero legale. A denunciarlo sono i gruppi di opposizione, che parlano di «atto grave» e di «rifiuto del confronto». La riunione, convocata per chiarire criticità e passaggi dell’iter concorsuale, aveva visto la presenza della Cisl Fp, che da settimane sollecita chiarimenti sul bando, e delle consigliere di minoranza che ne avevano chiesto l’audizione. Assenti invece la segretaria generale Macrì, che regge temporaneamente l’Avvocatura, e il direttore generale Marcheselli, che ha rinviato le prove d’esame in attesa della commissione valutatrice.
Le funzionarie del settore Affari Istituzionali hanno ripercorso la procedura, soffermandosi sull’errore materiale poi corretto nel bando e sulla mancata attivazione della mobilità volontaria, temi al centro delle contestazioni sindacali. La rottura è arrivata nel momento in cui la presidente Maria Grazia Ciolfi ha messo ai voti la possibilità di ascoltare i rappresentanti della Cisl: a quel punto i membri di maggioranza hanno lasciato la sala. Secondo l’opposizione, quanto accaduto «offende il ruolo della Commissione Trasparenza» e rappresenta «un precedente preoccupante». I consiglieri annunciano che continueranno a chiedere chiarimenti sulla procedura e sul concorso, definito «strategico» per il funzionamento dell’Ente.