Card “Dedicata a te”, Ciolfi (M5S): “Amministrazione ha leso dignità delle persone”

“Una modalità di comunicazione lesiva della dignità dei destinatari del sostegno", così l'esponente del Movimento 5 Stelle pontino

“Apprendo con sollievo, dalla nota stampa del Sindaco Celentano e dell’Assessore Nasso, che tutti i beneficiari della card “Dedicata a te”, che non sono stati messi nelle condizioni di aver conoscenza dell’ammissione alla misura di sostegno, riceveranno la notifica del beneficio grazie all’invio della lettera raccomandata. Ciò non toglie che la modalità inizialmente adottata dall’amministrazione – la pubblicazione sul sito del Comune degli elenchi criptati dei beneficiari e la successiva convocazione in presenza presso i Servizi Sociali Comunali di tutti coloro che si fossero riconosciuti nell’elenco pubblicato – è, e resta, una modalità di comunicazione lesiva della dignità dei destinatari del sostegno.

Partiamo dal presupposto che la card in questione è una misura di sostegno rivolta ad una fascia di popolazione estremamente fragile, che si trova in condizione di difficoltà economica avendo fatto maggior fatica, dallo scoppio della guerra in Ucraina, a sostenere l’aumento dei costi dei beni di prima necessità e a cui lo stato ha concesso questo beneficio, indipendentemente dalla richiesta del singolo individuo.

Appare allora evidente come la convocazione in presenza abbia esposto i beneficiari ad una situazione di disagio, costringendoli a presentarsi pubblicamente al ritiro della notifica e quindi palesando la propria condizione di difficoltà economica, che avevano tutto il diritto di mantenere riservata, trattandosi non di evitare code più o meno lunghe al ritiro, bensì di una questione di rispetto della dignità delle persone, cui l’amministrazione non si è dimostrata sensibile. Il grado di civiltà di una società si misura anche dalle modalità con cui lo stato rende fruibili le misure di sostegno ai cittadini, senza far pesare loro la condizione di fragilità che stanno vivendo. La modalità inizialmente scelta dal Comune di Latina è andata in tutt’altra direzione.

Sul piano più strettamente politico, il decreto attuativo del 18 aprile 2023 ha disposto che spetta ai Comuni comunicare agli interessati l’assegnazione del beneficio, pertanto se l’amministrazione di Latina ritiene, come si legge sul comunicato stampa “che il Comune abbia dovuto fare da passacarte”, è con la sua filiera di governo che si deve lamentare; a tal proposito mi preme per contro ricordare l’estrema semplificazione che aveva realizzato il governo Conte durante il Covid per tutti i Bonus previsti ed assegnati direttamente dall’INPS, sotto la Presidenza Tridico. Sul piano strettamente tecnico, inoltre, ci troviamo di fronte ad un beneficio concesso dallo Stato, per il quale non è prevista alcuna iniziativa del singolo e come tale deve essere comunicato in forma recettizia. Con la modalità inizialmente adottata, l’amministrazione, non tenendo nel debito conto dei principi che regolano il suo agire, ha aggravato il procedimento, costringendo i beneficiari prima a ricercarsi negli elenchi e poi a recarsi presso gli uffici; si aggiunga che, nel tentativo di porre giustamente un rimedio a una modalità di comunicazione sbagliata, si è però causata una discriminazione perché i primi 800 beneficiari hanno dovuto recarsi negli uffici con la conseguente mortificazione di cui abbiamo già parlato, mentre gli altri 900, come sarebbe dovuto accadere sin dall’inizio, riceveranno la comunicazione con lettera raccomandata a casa. Infine, laddove l’Assessore ci parla di un risparmio economico rispetto alle 800 raccomandate non inviate, ritengo che i risparmi dell’Ente si debbano ricercare altrove, per esempio nella riduzione degli sprechi, nella prevenzione dei contenziosi, nel rientro dall’evasione, e non sulla pelle dei concittadini fragili.

Concludo, chiedendomi per quale ragione, in questo preciso momento politico, in cui il governo di Giorgia Meloni sembra fare importanti passi indietro rispetto alle iniziali posizioni liberiste, avvicinandosi anche a misure di equità sociale, proposte e da sempre sostenute dal M5S, quali il salario minimo e la tassazione sugli extra profitti, la nostra amministrazione locale resti ancora cosi distante e poco sensibile ai temi sociali”.

Così, in una nota, Maria Grazia Ciolfi, consigliera comunale e capogruppo M5S Latina.

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