Campagna (PD): “No al ritorno al nucleare e alla riapertura della centrale di Borgo Sabotino”

Questa non è una battaglia ideologica. È una battaglia di giustizia ambientale, di responsabilità verso Latina e verso il pianeta

«Siamo fermamente contrari a ogni ipotesi di ritorno al nucleare nel nostro Paese e diciamo con chiarezza no alla riapertura della centrale di Borgo Sabotino. Latina ha già pagato un prezzo altissimo in termini di servitù ambientali e industriali: non possiamo permettere che venga nuovamente indicata come il luogo “naturale” dove scaricare decisioni prese altrove, senza alcun coinvolgimento della comunità».

Così Valeria Campagna, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Latina, commenta le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu, che – durante un convegno organizzato dalla Lega – ha indicato tra i siti “pronti a una nuova vita nucleare” anche la centrale dismessa di Borgo Sabotino.

«Abbiamo appreso con preoccupazione le dichiarazioni dell’amministratore delegato di Sogin – prosegue Campagna –. Dietro parole rassicuranti e tecnicismi si cela una proposta che mette nuovamente a rischio il nostro territorio. Il PD ha sempre espresso la propria contrarietà alla riattivazione delle centrali nucleari, in coerenza con la volontà popolare espressa nel referendum del 1987. Tornare oggi su quella scelta storica significa ignorare non solo la memoria, ma anche il futuro.»

Campagna sottolinea l’irragionevolezza della proposta: «Il governo Meloni e chi lo sostiene vorrebbero puntare sul nucleare come risposta al caro bollette. Ma è un controsenso: servono anni, miliardi di euro, e i risultati – se mai arriveranno – saranno fuori tempo massimo. Invece di rincorrere illusioni costose e pericolose, serve un piano serio e immediato per le energie rinnovabili, come già fanno molti paesi europei».

«Abbiamo il sole, il mare, il vento: risorse straordinarie che possono garantire energia pulita, sicura e sostenibile. Le tecnologie rinnovabili sono ormai mature e, negli ultimi vent’anni, hanno abbattuto i costi di venti volte. Investire lì è la scelta più giusta, economica ed ecologica. Eppure, questo governo continua a ostacolare quella strada: un governo che si mostra ogni giorno più ostile alla transizione ecologica. Pensare di affrontare la crisi climatica rilanciando il nucleare è miope e anacronistico. Latina ha bisogno di investimenti in innovazione, tutela ambientale e sviluppo sostenibile, non di diventare il capro espiatorio di una strategia energetica sbagliata».

Infine, un appello per un cambio di rotta a livello nazionale: «Noi del PD siamo per una Legge Generale sul Clima, che fissi obiettivi concreti e strumenti chiari per raggiungerli. Non c’è settore – industria, agricoltura, edilizia, trasporti – che possa chiamarsi fuori. Pensare di affrontare l’emergenza climatica rispolverando il nucleare è una fuga dalla realtà e un’offesa alla storia e ai sacrifici della nostra città».

Questa non è una battaglia ideologica. È una battaglia di giustizia ambientale, di responsabilità verso Latina e verso il pianeta. Latina non può e non deve tornare indietro.

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