Bongiorno (Confartigianato Latina): “I cieli si fanno più stretti, ma è l’Europa a pagarne il conto”

"Oggi volare in Europa è diventato più difficile, più costoso e più inquinante", l'attacco della presidente

In questi mesi parlare di guerra sembra riguardare solo la geopolitica. In realtà, le conseguenze di quei conflitti sono già dentro le nostre imprese, nei costi che ogni giorno aumentano, anche in settori che riteniamo lontani.

Oggi volare in Europa è diventato più difficile, più costoso e più inquinante. Le compagnie aeree, per motivi di sicurezza, sono costrette a evitare spazi aerei cruciali, come quelli sopra Ucraina, Russia, Iran, Siria, Iraq, Pakistan e India. Risultato? Vengono tracciate nuove rotte più lunghe, più dispendiose, con inevitabili impatti sulle tempistiche e sui costi di trasporto.

Per intenderci, un volo da Helsinki a Tokyo oggi può durare fino a 3 ore e mezza in più rispetto al passato. Ma il vero problema è che ogni deviazione comporta:

  • maggior uso di carburante
  • tariffe extra per sorvolo di corridoi alternativi
  • più ore di lavoro per l’equipaggio
  • maggiori emissioni di CO₂

E alla fine, quei costi in più chi li paga? Le aziende, i professionisti, i cittadini. Le nostre imprese che importano, esportano o dipendono dalla logistica aerea stanno già risentendo di aumenti compresi tra il +19% e il +39% su ogni volo. E, come se non bastasse, l’impatto ambientale è aumentato fino al 40% su alcune tratte.

Queste rotte obbligate non sono solo un disagio: sono il termometro di un mondo che si sta restringendo, anche economicamente. E mentre si cerca di rendere i cieli più sicuri, la competitività delle nostre imprese – specialmente quelle più piccole – si trova a dover pagare il prezzo più alto.

Oggi più che mai servono risposte europee forti e coordinate. Serve proteggere chi produce, lavora e tiene in piedi l’economia reale.

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Redazione
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