“Blu, il Clima della Cultura”: strumento pilota e modello strategico verso il Bauhaus europeo

Un momento da cogliere al volo con la consapevolezza di aver lanciato la città all’interno dei circuiti culturali turistici più importanti

Un momento storico per la Città e per il territorio. Un momento da cogliere al volo, con entusiasmo, emozione, orgoglio e felicità, e con la consapevolezza di aver lanciato Gaeta all’interno dei circuiti culturali turistici più importanti d’Italia. Ma, soprattutto, un momento da vivere come un’immensa opportunità per indicare delle precise linee guida, sulla base dell’Agenda 2030 dell’ONU, e far diventare “Blu, il Clima della Cultura” uno strumento pilota e un punto di riferimento strategico per le politiche culturali-turistiche-ambientali nazionali ed europee.

«È questo l’obiettivo del nostro progetto – ha spiegato il Sindaco Cristian Leccese, nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Aula Consiliare all’indomani della notizia dell’ammissione di Gaeta tra le dieci finaliste -, alzare l’asticella non solo per dare risalto alle grandi potenzialità dell’intero territorio, perché posso affermare con certezza che non abbiamo nulla da invidiare rispetto a tante altre realtà di prim’ordine a livello nazionale e internazionale. “Blu” è un seme che abbiamo piantato e dobbiamo da oggi in poi innaffiare con cura per permettergli di crescere e diventare un grande albero dalle solide radici. “Blu” deve diventare un modello e rappresentare come il proprio territorio incarni il clima perfetto per la diffusione della cultura, un clima che può essere – se giustamente analizzato, approfondito e studiato – replicato e codificato. La nostra candidatura, infatti, non è identitaria relativamente alla sola Città di Gaeta, ma vuole rappresentare un territorio molto più esteso, che ha contribuito allo sviluppo della civiltà mediterranea ed europea. Dai miti della storia alla fondazione di Roma, dall’unità d’Italia al manifesto di Ventotene per la nascita dell’Europa unita, il grandissimo patrimonio culturale di cui il comprensorio dispone sarà lo strumento per dare modo di elaborare una matrice in grado di replicare l’esperienza in altri luoghi. Il progetto diventerà così protagonista di uno studio scientifico innovativo, per renderlo parte integrante di best practies finalizzate alla rigenerazione urbana europea e, più nello specifico, in quello che vuole essere il nuovo Bauhaus europeo». 

«Il Clima Blu – prosegue il Primo Cittadino -, infatti, si pone come modello innovativo di rigenerazione urbana e sociale, al fine di migliorare il rapporto tra i cittadini, elevare intellettualmente e spiritualmente le persone, farle avvicinare al mondo della conoscenza e delle cognizioni. Il Clima Blu, caratteristico tratto delle nostre terre, ha l’obiettivo di estendersi in tutta Europa, toccare e influenzare più popoli possibili, testimoniando come la natura e l’ambiente che ci circonda possano trasmetterci positività e migliorare la nostra qualità di vita. Da tempo siamo impegnati a difendere il Pianeta dal cambiamento climatico, e affidiamo all’uomo o alle politiche governative le azioni per salvarlo. Ma quasi mai ci siamo chiesti se la natura, da sola, sia capace di influire sull’uomo, di parlargli, di metterlo in condizione di intervenire positivamente a difesa della Terra. Il Clima Blu è, dunque, chiamato a rispondere a due grandi quesiti: come la cultura può incidere sull’ambiente e come l’ambiente può incidere sulla cultura. Da un lato è imprescindibile agire a difesa della sostenibilità, dall’altro bisogna sfruttare tutti gli aspetti della natura per influenzare positivamente l’uomo». 

Presenti alla conferenza stampa anche il Consigliere comunale Paola Guglietta, che ha sottolineato quanto sia «orgogliosa di far parte di questa Amministrazione, riuscita a raggiungere un traguardo così importante»; e il Delegato alla cultura Gennaro Romanelli, evidenziando di essere «particolarmente fiero di avere alla guida della città un Sindaco che riesce a manifestare e a trasmettere il suo amore e la sua passione attraverso le testimonianze storiche del nostro territorio, spingendoci ad affrontare sfide sempre più avvincenti. Voglio inoltre ringraziare il Ministero della Cultura per averci permesso di fare un passo in avanti nella realizzazione del nostro sogno: la candidatura, infatti, ci ha dato la possibilità di instaurare nuove collaborazioni esterne e rafforzare quelle già presenti, attraverso sinergie che si tradurranno nell’apertura di siti e nella promozione di eventi».

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