Già da tempo il granchio blu veniva monitorato dalle guardie ittiche della Fipsas, coordinate dal Responsabile Regionale Emiliano Ciotti, con catture effettuate durante le gare e gli allenamenti dei pescatori della Federazione nel territorio di Terracina, ma ora la presenza di questa specie “aliena” nei laghi P.N.C. è una certezza.
Durante alcuni controlli effettuati in questi giorni gli avvistamenti del Granchio Blu, appartenente a quelle che in gergo vengono definite “aliene”, sono stati molteplici.
Il Callinectes sapidus, questo il nome di questo crostaceo meglio noto come “granchio blu” per il colore delle sue chele, è infatti una specie esotica altamente vorace, in grado di mangiare grandi quantità di pesci, altri granchi ma anche molluschi come cozze e vongole. Per questo la sua presenza sempre più copiosa nelle acque dell’Adriatico ma anche del Tirreno rischia di diventare unaminaccia per la biodiversità delle coste italiane.
Originario dell’Argentina, il granchio blu è arrivato in Europa, in particolare in Grecia, nei primi del ‘900 ma negli ultimi anni, si è riprodotto in gran numero, insediandosi in particolare nei fondalisabbiosi. Questi crostacei possono essere larghi fino a 23 centimetri e lunghi 15. Inoltre, avendo delle chele possenti “possono fare anche male se maneggiate”, soprattutto ai bambini.