Avvio d’anno scolastico tra disagi e disuguaglianze. I nodi sul sostegno

La Gilda degli Insegnanti di Latina denuncia le criticità dell’algoritmo ministeriale:penalizzati docenti specializzati

È iniziato ieri, 1° settembre, il nuovo anno scolastico per docenti, personale Ata e dirigenti. Un avvio che si conferma problematico e faticoso, come aveva già previsto la Gilda degli Insegnanti di Latina.

«Il disagio nasce sempre a monte, – spiega la coordinatrice Patrizia Giovannini – dall’utilizzo del sistema informatizzato con cui il Ministero dell’Istruzione e del Merito formula le graduatorie e assegna le supplenze. Anche quest’anno le GPS, aggiornate con titoli di abilitazione e specializzazione sul sostegno, hanno presentato errori nonostante le rettifiche dello scorso anno. Si è reso necessario un ulteriore intervento di revisione che ha rallentato le procedure: l’algoritmo per le nomine è stato avviato soltanto il 30 agosto».

Accanto a questi problemi annosi, è esplosa un’ulteriore criticità sul sostegno. «La conferma dei docenti che seguono gli alunni con disabilità, richiesta da famiglie e dirigenti scolastici, non è stata applicata in modo equo» denuncia Giovannini. «Molti docenti specializzati e abilitati sono rimasti esclusi solo perché non hanno indicato tutte le sedi della provincia, comprese le isole. Così l’algoritmo li ha scavalcati, nominando colleghi con minori titoli e punteggi. Questo sta generando forte disappunto anche tra le famiglie, che si stanno rivolgendo al sindacato per riottenere l’insegnante già conosciuto dai propri figli, indispensabile alla continuità didattica».

Per la Gilda, il sistema attuale non tutela né la continuità né il merito. «Il meccanismo della conferma tramite algoritmo, voluto dal Ministro ed entrato a regime quest’anno, finisce per mortificare docenti preparati e competenti» prosegue Giovannini. «Da sempre chiediamo che prevalgano il merito, il rispetto dell’ordine di graduatoria e il ripescaggio degli aspiranti scavalcati».

Il sindacato rilancia inoltre la sua proposta storica: trasformare tutti i posti di sostegno in deroga in organico di diritto e stabilizzare i precari. «L’organico di diritto – ricorda Giovannini – è molto inferiore ai posti in deroga, ma proprio su questi ultimi si potrebbero assumere i docenti specializzati, garantendo stabilità agli studenti disabili e riconoscimento ai professionisti qualificati. Purtroppo la nostra proposta è stata sempre respinta perché ritenuta troppo onerosa, ma sarebbe la vera soluzione».

La conseguenza, oggi, è paradossale: insegnanti non specializzati vengono riconfermati, mentre colleghi con titoli e competenze restano senza incarico.

«Continueremo a chiedere una revisione dell’algoritmo e la trasformazione di tutti i posti in deroga in organico di diritto» conclude Giovannini. «Solo così si potrà garantire davvero continuità didattica e qualità del servizio, nel rispetto di quel merito che il Ministero dichiara di voler valorizzare già nel proprio nome».

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