Era accusato di abusi sessuali su una bambina e maltrattamenti nei confronti della compagna convivente, madre della piccola. Accuse dimostrate in Tribunale, a Latina, che gli sono costate una condanna a quattro anni carcere.
Il condannato, che vive in un paese dei Lepini, era stato denunciato dalla compagna la scorsa estate e, per questo, era finito ai domiciliari. I riscontri delle forze dell’ordine e dalla Procura lo avevano inchiodato alle sue responsabilità.
Avrebbe costretto la figlia della donna, di soli 12 anni, a sottoporsi a degli atti sessuali nel letto dove i tre giacevano e mentre la madre dormiva. Avrebbe palpeggiato la piccola nelle parti intime. Da qui la denuncia della donna, di 56 anni, che ha anche raccontato alle forze dell’ordine dei continui maltrattamenti subiti, sin dal 2015. Il 52enne, “spesso alterato dall’abuso di sostanze alcoliche, maltrattava la 56enne rendendole la vita mortificante e insostenibile”.
La madre ha raccontato di aver subito, nel tempo, calci, schiaffi e pugni. Non solo, veniva fatta oggetto di lancio di oggetti, che quindi venivano distrutti, oltre che di pesanti insulti che sono facili da immaginare… Oltre a questo, le “impediva di vivere liberamente le sue amicizie e i rapporti sociali, vietandole le uscite con le amiche, i contatti social e quelli telefonici”.
Il processo si è tenuto davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Giuseppe Cario. Un processo con rito abbreviato su richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Amleto Coronella.
Il pubblico ministero Valerio De Luca ha richiesto 4 anni di carcere. Richiesta accolta dal giudice che lo ha riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima e maltrattamenti in famiglia.