Pista ciclabile sul lungo mare intitolata a Santa Maria Goretti, accolta la proposta

Il commento da parte del presidente della commissione Roberto Belvisi: “Questa è un’amministrazione sensibile e attenta”

Nella Commissione Toponomastica, presieduta dal consigliere comunale Roberto Belvisi, è stata accolta favorevolmente la proposta di intitolare la pista ciclabile su via lungomare – tratto compreso tra strada Casilina sud e Foce verde (ex passeggiata portoghesi) – alla patrona della città Santa Maria Goretti quale esempio di forza, perdono e resilienza e simbolo di vittima di femminicidio, nonché tributo a tutte le donne che subiscono violenza. Questo il messaggio che, su proposta dell’assessore Gianluca Di Cocco, l’Amministrazione comunale di Latina si impegna a valorizzare attraverso la figura della patrona della città, e vittima di femminicidio, condividendo la progettualità con l’associazione Centro Donna Lilith che da anni si batte sul territorio contro la violenza di genere.

“Il Comune di Latina ancora una volta dimostra una profonda sensibilità rispetto a determinati temi, come quello di intitolare nel ricordo, nel monito e nella sensibilizzazione, tratti di strada a personaggi che sono da esempio e modello per creare una società migliore. La scelta caduta sulla piccola Maria Goretti, poi canonizzata, è una testimonianza di ricordare i protagonisti della storia di questo territorio e della volontà dell’amministrazione comunale di essere particolarmente attenta rispetto a certi argomenti” ha sottolineato Roberto Belvisi.

E così la scelta è ricaduta su Maria Goretti, simbolo della città di Latina. Santa Maria Goretti, patrona della Città di Latina e vittima di femminicidio, nata a Corinaldo (Ancona) il 16 ottobre 1890, primogenita di Luigi Goretti e Assunta Carlini, braccianti agricoli. La famiglia si trasferì in Agro Pontino alla ricerca di migliori opportunità di lavoro, affrontando numerose difficoltà legate anche ad un territorio insidioso come quello malarico. Il 5 luglio 1902 Maria fu vittima di una brutale aggressione da parte del giovane vicino di casa, Alessandro Serenelli, il quale tentò di farle abuso. Durante l’aggressione Maria Goretti si oppose strenuamente per difendere la propria dignità ed i suoi valori, ma fu colpita ripetutamente dall’uomo con un’arma da taglio, riportando gravi ferite che la condussero alla morte. Prima di morire, la giovane espresse la volontà di concedere il perdono al suo aggressore, divenendo così simbolo di coraggio, forza interiore e speranza. Maria Goretti fu canonizzata il 24 giugno 1950 da Papa Pio XII ed oggi rappresenta un esempio di resilienza, che ispira giovani e adulti nel combattere ogni forma di violenza e nel promuovere il rispetto per la dignità umana. Il culto di Santa Maria Goretti è rappresentato dal simbolo del Giglio Rosso di Corinaldo. L’Amministrazione comunale di Latina, nel quadro del protocollo d’intesa con il Comune di Nettuno, e della Mozione “Latina città delle Donne”, si impegna a valorizzare la figura di Santa Maria Goretti, patrona della Città e vittima di femminicidio, sottolineandone il messaggio di “rispetto, giustizia e speranza per una società più solidale e attenta ai diritti delle persone, contro ogni forma di abuso e di violenza”.

Il secondo punto all’ordine del giorno invece era rappresentato dall’iniziativa lanciata dall’Anci, che sostiene la campagna “8 marzo, 3 donne, 3 strade”, promossa da Toponomastica femminile che invita i Comuni a celebrare la giornata della donna impegnandosi a dedicare le prossime tre aree di circolazione (automobilistica, pedonale, ciclabile) a tre figure femminili: una di rilevanza locale, una nazionale, una straniera, per riunire così le tre anime del Paese. “Un gap che deve essere colmato, a intitolare la toponomastica a personaggi femminili: ora si apre la manifestazione d’interesse” ha precisato Roberto Belvisi. L’iniziativa prevede di intitolare le prossime vie, aree verdi, rotonde, sentieri, piste ciclabili  a figure femminili, locali o nazionali, al fine di ridurre l’attuale divario nella memoria collettiva, in modo da far sì che all’interno delle Commissioni toponomastiche deputate alla selezione dei nomi a cui dare pubblico merito, sia paritaria la componente femminile proveniente dai diversi settori della cultura di genere (Società delle Storiche, delle Letterate, delle Filosofe, delle Scienziate; associazionismo femminile etc.), dotando i Comuni di un Regolamento toponomastico che suggerisca criteri di equità; favorire un confronto partecipato sulle scelte dei nomi, attivando progetti di ricerca per una cittadinanza attiva e consapevole. Tra le varie proposte pervenute nella Commissione odierna ecco Oriana Fallaci da parte di Pina Cochi come proposta Lega, Valentina Colonna ha proposto Emma Strada e il commissario Renzo Scalco ha proposto Maria Montessori, Giuseppe Coriddi invece ha allargato gli orizzonti contro le vittime delle marocchinate e Alessandro Porzi ha avanzato la proposta di intitolare una via alle donne vittime del lavoro, Daniela Fiore ha proposto la moglie di Orwell cioè Eileen Maud O’Shaughnessy, Floriana Coletta ha proposto Sibilla Aleramo e Maria Corsetti, la Consigliera Mulè Radia Perlman nota come la “madre di Internet”, Carolyn Bertozzi, Premio Nobel per la Chimica 2022, per le donne distintesi nelle materie STEM.

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