Malattie professionali nel pontino, Uil: “Nella nostra provincia più casi della Basilicata”

Oltre mille denunce con una crescita rispetto al 2023 di 169 unità. La provincia terza nel Lazio per incidenza di casi

Oltre mille denunce di malattie professionali, con una crescita rispetto al 2023 di 169 unità. Terzo posto nel Lazio per incidenza di casi strettamente correlati a esposizioni ripetute a fattori di rischio sul lavoro. Rilascia questi numeri l’ultimo approfondimento che la Uil di Latina ha realizzato – elaborando i dati Inail del 2024 sulle malattie professionali – con l’obiettivo di analizzare il livello di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro pontini.

“E’ un’impresa ardua sostenere che si stia investendo con lungimiranza per proteggere e tutelare tante lavoratrici e tanti lavoratori – dice Luigi Garullo, Segretario generale della Uil di Latina – Siamo più propensi a sostenere invece che purtroppo gli interventi finora messi in campo non siano stati sufficienti e soprattutto non hanno fatto parte di una strategia complessiva volta a tutelare in ogni singolo aspetto la salute delle persone”. Ci sono i numeri del dossier a confermare quanto sostiene l’esponente sindacale: da gennaio a dicembre 2024, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ha schedato infatti nel pontino 1.066 denunce di malattie professionali, contro le 897 dei dodici mesi del 2023. Peggio è andata a Roma e provincia e alla Ciociaria, che rispettivamente nel 2024 hanno registrato 2.215 e 1.622 casi. Meno colpite le aree della Sabina (539) e della Tuscia (502).

Allargando per un attimo l’attenzione ai confini regionali, scopriamo che nel Lazio i casi sono stati quasi seimila (5.944), 4.918 nel 2023. Elevata l’incidenza di eventi tra gli uomini (4.417), rispetto alle donne (1.527). Mentre la patologia più diffusa – con oltre quattromila denunce – è quella del sistema osteomuscolare e del tessuto connettivo. Tornando nei confini provinciali, numeri pressoché identici a quelli della provincia di Latina li ritroviamo in quella di Genova (1.046) e in quella di Bergamo (1.002).

Un salto indietro negli anni: nel 2022 le denunce nel pontino si erano fermate a 824 unità. Mentre erano state 755 nel 2021. “La tendenza ormai consolidata alla continua crescita delle patologie contratte per carenza di sicurezza sul lavoro sia nel nostro territorio come in altri – dice Garullo – ha raggiunto un elevato livello di preoccupazione, specie se si considera che i numeri totalizzati dal nostro territorio sono superiori a quelli di tutta la Basilicata (808 denunce di malattie professionali) e poco meno di quelle del Molise, che ha chiuso il 2024 con 1.134 casi”.

“La provincia di Latina da sola – aggiunge ancora Garullo – fa registrare quasi la metà delle malattie professionali dell’intera provincia di Roma, per questo esterniamo la nostra forte preoccupazione per il trend di crescita di queste malattie che producono gravi conseguenze per i lavoratori, anche dopo il loro pensionamento.

“Che sia per inalazione o esposizione a sostanze nocive, per posture prolungate nelle ore, nei giorni, negli anni – conclude l’esponente sindacale – il rischio di ammalarsi sul lavoro è alto e invalidante come l’infortunio. Per questo chiediamo di investire più risorse in questo settore, non soltanto perché malattie e infortuni hanno un costo sanitario, ma soprattutto perché il diritto alla sicurezza sui luoghi di lavoro dove essere una priorità per tutte le aziende ed in tutti i settori compreso quello pubblico”.

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