Contratti luce e gas: allarme firma OTP. Ecco a cosa fare attenzione

Uno strumento apparentemente più sicuro per i consumatori, spesso si trasforma in una forbice a doppio taglio

Tra le tante modalità di sottoscrizione dei contratti a distanza c’è quella della firma OTP, acronimo di One Time Password, un tipo di firma elettronica avanzata che utilizza una password monouso inviata via SMS per autenticare l’identità del firmatario e garantire la validità legale del documento firmato.

Spesso a seguito di provvedimenti da parte dell’Antitrust per attivazioni non richieste gli stesso fornitori coinvolti optano per l’introduzione di questo strumento per scoraggiare l’attivazione dei contratti non richiesti da parte dell’agenzie affidatarie (vedi gli ultimo casi di Facile.Energy e Servizio Energetico Italiano).

Come funziona la firma OTP

In linea di massima – spiega Riccobono – il consumatore finale viene contattato da un’operazione telefonico il quale propone la sua offerta e se l’utente vuole procedere invia un email o un SMS con link da cliccare.

Una volta cliccato il link viene generato il plico contrattuale e da lì si può procedere alla sottoscrizione del contratto tramite la firma elettronica OTP, attraverso l’inserimento di un codice che si riceverà tramite SMS al numero di telefono indicato.

Così facendo nel contratto verrà generato una firma elettronica contenente il numero di telefono e l’ora in cui la firma digitale è avvenuto, concludendo la sottoscrizione del contratto.

I rischi

Se prima la registrazione telefonica poteva dare effettiva contezza dell’offerta proposta al consumatore finale, con la firma OTP questo passaggio viene a mancare.

Difatti, i consumatori, fidandosi di quanto riferito verbalmente in fase di chiamata, che ricordiamo non essere registrata, firmano il contratto senza attenzionare il contratto, formato da molteplici fogli che possono arrivare anche a 10/15 pagine.

In questo il contratto è da ritenersi a tutti gli effetti valido e le condizioni economiche accettate. Inoltre in alcuni casi può essere effettuata anche una chiamata (c.d. welcome call) la quale ha l’obiettivo di registrare la conferma da parte del consumatore finale della sua volontà di voler attivare il contratto, tuttavia la stessa non riepiloga le condizioni economiche del contratto.

Consigli

Sono diverse le segnalazioni pervenute al nostro sportello dove ci segnalano, con l’arrivo delle prime bollette, di importi eccessivi rispetto a quanto era stato prospettato in fase di contatto telefonico.

Motivo per cui riteniamo – conclude Riccobono – sia necessario introdurre l’obbligo della registrazione telefonica fin dal primo contatto, per scongiurare maggiormente pratiche commerciali scorrette. Oltre che a consigliare ai consumatori di prendersi il giusto tempo per leggere il contratto, in particolar modo la scheda sintetica dove vengono riepilogate tutte le condizioni del contratto, prima di procedere alla firma otp. – Fonte www.consumerismonoprofit.it –

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