Payback, Paganini: “Sistema ingiusto per le aziende”

"Necessario abolire subito questa normativa antiliberale. Il governo intervenga subito per proteggere interessi di cittadini e imprenditori"

“In Italia, un fenomeno preoccupante minaccia la stabilità del tessuto imprenditoriale: lo Stato richiede alle aziende di restituire fondi precedentemente erogati, un processo noto come ‘Payback’, per compensare le eccedenze di spesa pubblica. Tale richiesta pone un interrogativo cruciale: chi sceglierà di investire in un paese dove le imprese sono trattate in questo modo? Questo scenario, degno di una satira, è purtroppo la realtà imposta da una normativa statale”. Così in una nota l’analista socioeconomico e geopolitico Pietro Paganini in merito al meccanismo del payback sanitario (un sistema di compartecipazione delle imprese allo sforamento dei tetti regionali di spesa sanitaria) rianimato in seguito alla sentenza della Consulta che riconosce legittima la norma sul payback per i dispositivi medici. Il problema secondo il Prof. Paganini nasce quando “le regioni superano il budget previsto per l’acquisto di dispositivi medici essenziali per i cittadini. È ingiusto che le aziende, specialmente quelle nel settore medico e farmaceutico, che dovrebbero essere parte della soluzione, siano penalizzate per inefficienze gestionali non imputabili a loro. Di fronte a questa realtà-sottolinea- è urgente un intervento deciso del Governo attuale, che si proclama difensore dei cittadini, delle imprese e dei lavoratori, e avversario della burocrazia. È necessario abolire questa normativa anti-liberale e riformare il sistema sanitario per prevenire la chiusura di numerose PMI e la perdita di migliaia di posti di lavoro. Se vogliamo evitare un aumento dei costi dei dispositivi medici, dovuti all’importazione dall’estero, e proteggere il patrimonio produttivo italiano, queste misure sono indispensabili”. Infine, l’analista Pietro Paganini conclude affermando che “in un autentico Stato liberale, Governo e Parlamento dovrebbero emanare leggi che proteggono e promuovono gli interessi dei cittadini, non che li relegano al ruolo di sudditi a beneficio di un apparato burocratico ingombrante. È tempo di restituire il potere agli imprenditori e ai cittadini, sottraendolo alle mani dei burocrati”.

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