Pesca di frodo e materiali inquinanti: i controlli per la sicurezza nel Golfo di Gaeta e sulle Isole

Contenitori di plastica e aste in ferro che, oltre ad essere inquinanti possono gravemente compromettere la navigazione e la sicurezza

Proseguono senza sosta i controlli svolti dalla Motovedetta dell’Arma dei Carabinieri di Gaeta a tutela dell’ecosistema marino e del rispetto delle Leggi negli specchi d’acqua del Golfo di Gaeta e delle Isole Pontine.

Anche questa volta, purtroppo, ci si è imbattuti nel sempre più tristemente diffuso fenomeno della pesca di frodo in cui vengono immessi nel mare delle vere e proprie trappole artigianali in cui ogni specie di abitante del mare può imbattersi ma anche – come era stato sottolineato nelle precedenti note del Comando Provinciale Carabinieri di Latina- in reti, contenitori di plastica e aste in ferro che, oltre ad essere inquinanti possono gravemente compromettere la navigazione di piccoli natanti o l’incolumità di subacquei e la sicurezza in generale di turisti e amanti del mare.

Nello specifico le nuove trappole, abilmente rinvenute dal personale della Motovedetta dei Carabinieri a ridosso delle coste tra l’Isola di Ponza e di Ventotene, erano composte altresì da piccole palme galleggianti che servivano, oltre che a segnalare il punto di immissione, ad ombreggiare lo specchio d’acqua ed attirare in superfice i pesci che sarebbero rimasti in tal modo in trappola.

Questi meccanismi illeciti, come comunicato nelle settimane addietro, rappresentano oltre che una minaccia per la fauna marina – soprattutto relativamente alle specie in pericolo di estinzione come possono essere le tartarughe marine – anche un pericolo tangibile per le imbarcazioni che solcane quelle acque.

Le eliche delle barche rischiano infatti di impigliarsi nelle reti attaccate alle boe, mettendo in serio pericolo sia la sicurezza degli equipaggi che l’integrità delle imbarcazioni stesse. Si rende pertanto necessario un maggiore impegno e una maggiore vigilanza per contrastare attività illegali come la pesca di frodo e preservare la salute degli ecosistemi marini, anche attraverso la necessaria collaborazione della collettività e degli amanti del mare chiamati anche questa volta a collaborare con le Autorità competenti e segnalare alle Forze dell’Ordine e alle Motovedette impegnate nel monitoraggio e nella salvaguardia del mare, eventuali illeciti o installazioni sospette rinvenute nelle acque marine. 

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