“Eneide. A Sound Film”, una narrazione fra teatro e musica elettronica

Lo spettacolo, ispirato all'opera virgiliana, rinnova la dimensione classica riconoscendone fino in fondo le ansie e le contraddizioni

Continua il racconto di Parentesi quadre. Quattro sere a teatro rassegna ideata e promossa dall’Associazione Pro Loco Sabaudia in collaborazione con il Comune di Sabaudia. Dopo la serata inaugurale che ha visto protagonista “Anna Cappelli” interpretata da Giada Prandi con la regia di Renato Chiocca, la “parentesi” interamente dedicata al teatro prosegue, sabato 6 aprile alle 21 nel Teatro Fiamme Gialle Filippo Mondelli, con “Eneide. A sound film”, uno spettacolo di teatro e musica elettronica ispirato all’Eneide virgiliana, in particolare al Libro XI, che ne rinnova la dimensione “classica” riconoscendone fino in fondo le ansie e le contraddizioni.

La produzione firmata Matutateatro vede in scena Titta Ceccano, che ne cura anche l’adattamento dei testi, accompagnato dalle musiche del sound designer Francesco Altilio e la regia di Julia Borretti. “Eneide. A sound film” nasce come un lavoro sulle immagini senza immagini: il testo antico è evocato soltanto dalla musica elettronica realizzata dal vivo e dalla parola detta in scena che espande la potenza del testo virgiliano nella contemporaneità. Uno spettacolo in cui il suono e il testo procedono all’unisono. Il suono espande il testo creandogli un contesto e uno spazio.

L’idea da cui prende le mosse il lavoro è che l’epica sia il cinema prima del cinema. Si potrebbe rileggere tutta l’epica classica immaginando il racconto per inquadrature: tutti i grandi poemi classici sono pieni di campi e controcampi, campi lunghi, visioni dall’alto che con un dolly scendono nel bel mezzo della battaglia, dettagli e primi piani degli eroi, suoni diegetici e ritmi della narrazione. È evidente che il cinema ha preso da qui. Oggi, nell’era contemporanea dove gli sguardi sono ingolfati dai video, il progetto vuole tornare a leggere l’Eneide come un racconto per immagini senza utilizzarne. Tornare alla forma originale di queste antiche narrazioni totalmente costruite per immagini, in un’era in cui le immagini in movimento non c’erano. “Eneide. A sound film” tira fuori la plasticità di un testo antico con il solo ausilio della parola detta e del suono: segue i cambi di campo, di piano, il fluire del racconto soltanto grazie all’uso della voce e della musica elettronica, che ridisegna gli spazi e ridefinisce i ritmi, ampliando tutta la potenza di un racconto antico.

Poi il racconto parla da sé: da qualche parte nel Lazio – l’Eneide forse proprio perché concettualmente viene prima di Roma e ne crea i presupposti, rimane ad oggi l’unico poema del Lazio, l’unico testo che tiene insieme la varietà dei popoli e dei territori che lo compongono – va in scena il mito della fondazione di un popolo e di un destino che ancora ci riguarda. L’Eneide non è solo il poema nazionalista del mondo romano, ma è riconoscibile come poema fondante di tutta l’Europa, come modello sociale che l’Europa vorrebbe e dovrebbe seguire. Non a caso Eliot parlava di Virgilio come il classico di tutta l’Europa. E nel mito virgiliano, profondamente umano, c’è spazio per tutti, vincitori e vinti.  

La programmazione proseguirà sabato 20 aprile con Lettere d’amore, protagonista Elisabetta Femiano diretta da Danilo Proia, per ultimarsi il 4 maggio con Il Giocatorein un’interpretazione di Gigi Palla e Gabriella Praticò, per la regia di Gigi Palla. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero grazie al sostegno di attività ricettive e commerciali anche apparentemente concorrenti che hanno investito nella rassegna, concorrendo ad alimentare il dinamismo e favorire la crescita del tessuto culturale e sociale territoriale attraverso una programmazione teatrale in grado di generare molteplici esternalità, in cui interessi diversi si trovano a essere coinvolti, con ricadute positive per la qualità della vita della città e per le attività in essa presenti.

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