Tumore al seno BRCA mutato: gravidanza possibile anche dopo la chirurgia

Uno studio internazionale ha collegato ben 78 centri in tutto il mondo: ecco cosa dicono i risultati emersi

Da quando ne parlò l’attrice Angelina Jolie, che li aveva, le donne hanno incominciato a prendere sempre più confidenza con le sigle Brca1 e 2, due geni che quando sono mutati aumentano il rischio di tumore al seno. Su come individuarli, trattarli, neutralizzarli, molto hanno fatto la ricerca e la clinica. Restava un grande punto interrogativo: se sono stata operata al seno per un carcinoma mammario correlato alle mutazioni di questi geni devo dire addio al progetto di avere figli? Gli ormoni di una gravidanza non andrebbero a sollecitare quei geni mutati causando una recidiva? No, meglio lasciar stare… Era anche il parere di molti medici.

Uno studio su 78 centri nel mondo

Ora da Genova viene la notizia che l’Irccs Ospedale San Martino è stato l’epicentro di uno studio internazionale che ha collegato ben 78 centri in tutto il mondo su questa domanda, coinvolgendo 4.732 donne con le caratteristiche indicate. E la risposta è stata positiva e pubblicata sulla rivista Jama.

Un figlio a 10 anni dalla diagnosi

Ecco il risultato: a 10 anni dalla diagnosi, dopo aver completato tutte le cure post operatorie, una donna su 5 ha avuto una gravidanza, il 22 per cento, senza che si siano registrate complicanze né una crescita delle probabilità di ricomparsa del tumore. Inoltre, va sottolineato, nessun pericolo per il nascituro: uno dei timori concerneva, infatti, la possibilità che le precedenti terapie oncologiche della madre danneggiassero il bambino nel suo grembo.

In Italia le portatrici sono il 12%

I coordinatori della ricerca dell’Università di Genova e dell’Ospedale San Martino sono stati gli oncologi Matteo Lambertini e Eva Blondeaux. «In Italia – racconta Lambertini – sono portatrici del gene Brca 1 e 2 mutato il 12 per cento delle oltre 11.000 giovani donne in età fertile che ogni anno sviluppano un tumore al seno. Ora sanno che se vogliono possono programmare un figlio, senza rischi». Finora sono 517 le donne che hanno portato a termine la gravidanza, pari al 79 per cento del totale. Nove su 10 hanno avuto un parto a termine e nel 10 per cento dei casi sono nati dei gemelli. Stando bene sia le mamme sia i bambini. – Fondazione Umberto Veronesi

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