Adinolfi (Lega gruppo ID): “Governo e Regione istituiscano con urgenza la Zls per il basso Lazio”

"Mi complimento con i deputati della Lega Giovanna Miele e Nicola Ottaviani per la loro proposta sulla Zls"

“Mi complimento con i deputati della Lega Giovanna Miele e Nicola Ottaviani per la proposta di istituire la Zona Logistica Semplificata per il Basso Lazio. Accantonata la possibilità di inserimento di Latina e Frosinone nella Zona Economica Speciale, cosiddetta Zes Unica, l’attivazione della Zls mi sembra una delle pochissime alternative, se non l’unica, in grado di assicurare alle due province opportunità di sviluppo, con agevolazioni di natura fiscale e semplificazione amministrativa. Ma occorre che la Regione Lazio si attivi subito con la richiesta di istituzione da inoltrare al Presidente del Consiglio dei Ministri, così da essere operativi a partire dai primissimi mesi del 2024, andando di pari passo con l’istituzione della Zona Economica Speciale, la cui entrerà in vigore è prevista per il prossimo mese di gennaio”.

Lo dichiara in una nota l’eurodeputato della Lega Gruppo ID Matteo Adinolfi, tra i primi a lanciare l’allarme a seguito dell’esclusione delle province di Latina e Frosinone dalla Zona Economica Speciale.

“La Zona Logistica Semplificata prevede per aree geografiche di dimensioni limitate, dotate di punti di snodo logistico e di un comparto industriale importante, particolari incentivi e facilitazioni per le aziende già insediate e per tutte quelle che si insedieranno in futuro. Viene istituita in aree che non possono godere delle agevolazioni fiscali previste per le Zes in quanto ubicate nelle regioni più sviluppate del paese, purché abbiano almeno un’area portuale appartenente alla rete transeuropea dei trasporti o un’Autorità di Sistema Portuale e siano ammesse dal trattato UE alle deroghe sugli aiuti di Stato. Al riguardo – commenta Adinolfi – occorre un impegno serio e deciso da parte del governo italiano nell’istituzione della Zls a prescindere dall’esistenza di un’area portuale. Considerato però che la Zls non riesce per sua natura a garantire le stesse agevolazioni economiche e burocratiche della Zes, governo e regione devono prevedere ad integrazione misure compensative per l’intero comprensorio, soprattutto attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture, unitamente al potenziamento di quelle già esistenti, a partire dalla Roma-Fondi. Insieme all’autostrada, ci si adoperi per la realizzazione di un collegamento idoneo e veloce tra Latina e Frosinone e per la pedemontana di Formia. Questi progetti, se non lasciati soccombere sotto il peso della burocrazia italiana, possono garantire un nuovo corso all’intero Basso Lazio.

Invito i sindaci dei comuni delle province di Latina e Frosinone a mettere da parte appartenenze partitiche e ideologiche per compattarsi e richiedere con forza l’istituzione della Zls e altre misure integrative. Solo così le nostre aziende e industrie potranno godere di condizioni speciali in ordine a investimenti e sviluppo d’impresa, evitando svantaggi concorrenziali e competitivi che andrebbero senza dubbio a minare l’equilibrio e la stabilità del sistema produttivo delle province di Latina e Frosinone. È da ribadire che le due province laziali, pur essendo parte di una delle regioni italiane più sviluppate, presentano valori più bassi della regione stessa. Non a caso negli anni ’50 sono state inserite nelle aree tutelate dalla Cassa del Mezzogiorno e oggi sono dichiarate ‘zone c non predefinite’ dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 approvata dalla Commissione europea; ovvero zone destinatarie di aiuti finalizzati allo sviluppo regionale e alla coesione territoriale che mirano a recuperare il ritardo e a ridurre le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione delle regioni europee meno favorite. In tali aree, infatti, l’importo massimo del contributo per le grandi imprese può variare tra il 10% e il 25% dei costi d’investimento ammissibili; tali importi possono essere aumentati di 10 punti percentuali per gli investimenti effettuati dalle medie imprese e di 20 punti per le piccole imprese per i loro investimenti iniziali, con costi ammissibili fino a 50 milioni di euro. Governo e Regione Lazio – conclude l’eurodeputato – devono recuperare il tempo perso e intervenire con somma urgenza a tutela dello sviluppo economico del territorio, delle sue imprese e della serenità di lavoratori e famiglie, evitando discriminazioni e un divario in negativo con le regioni del Sud ricadenti nella Zona Economica Speciale”.

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