Manifesto di Ventotene – Omaggio a Spinelli, i lavori di Uncem Lazio sulla prospettiva dell’esercito europeo

L'organizzazione ha deposto una corona d’alloro sulla tomba del pensatore e padre, insieme a Rossi e Colorni, dell’idea di Europa unita

Uncem Lazio è tornata a Ventotene per tributare il suo omaggio, ormai tradizionale, ad Altiero Spinelli. Lo ha fatto con la deposizione di una corona d’alloro sulla tomba del pensatore e padre, insieme a Rossi e Colorni, dell’idea di Europa unita. Lo ha fatto con l’incontro presso l’Aula consiliare del Comune dove si è discusso dell’importanza di creare una difesa comune del continente. Ventotene, rappresentata dal sindaco Carmine Caputo, ha ospitato una delegazione composta dal Presidente della I Commissione Consiliare della Regione Lazio, il consigliere regionale Flavio Cera, dal presidente nazionale di Uncem, Marco Bussone, dal presidente di Uncem Lazio, Achille Bellucci, dal vice presidente di Uncem Lazio, Gaetano Micaloni, dai commissari Gastone CuriniOnorato NardacciFrancesco Piccirilli e vari altri esponenti del sindacato delle comunità, comuni e unioni montane.

L’evento ha preso spunto dal Manifesto di Ventotene per tornare a ragionare oltre a riaffermare i principi fondanti dell’Unione Europea. Il momento è particolarmente difficile non solo per l’Italia ma per il continente e anche per il resto del mondo a causa del dilagare dei conflitti bellici. Il tema dell’incontro che Uncem Lazio ha organizzato a Ventotene quest’anno, non a caso è stato incentrato ancora una volta sull’opportunità di addivenire alla costituzione di un esercito europeo. “Oggi – ha detto il consigliere regionale Flavio Cera – bisogna gettare le basi per l’Europa del futuro che passa, bisogna tenerlo bene a mente, anche dalle prossime Elezioni Europee. Sarà un appuntamento elettorale fondamentale per un nuovo assetto politico all’interno del Parlamento Europeo. Dobbiamo  essere bravi ad avere una visione diversa da quella che è stata l’Europa fino ad ora. Un’Europa unita che non può crescere e svilupparsi davvero se concepita come un’imposizione ma che deve diventare in primo luogo la casa del rispetto per ognuno dei suoi componenti”.

“Ho voluto evidenziare qui, dopo essere stati sulla tomba di Altiero Spinelli – ha sottolineato il presidente di Uncem, Marco Bussone –  come noi abbiamo bisogno non solo di unità ma di sinergie, di opportunità da condividere e in questa condivisione noi dobbiamo superare la solitudine dei sindaci. Parlo della loro impossibilità di dialogare, la difficoltà di stare in relazione con le istituzioni, insomma delle difficoltà molto gravose che i sindaci si trovano ad affrontare. Altiero Spinelli ci dice nell’unità e nelle sinergie noi troviamo la risposta per il nostro futuro che è quello di lavorare insieme, fra comuni, fra enti, come fanno le comunità montane in questa regione, nel Lazio”.

“E’ già il secondo anno che ci ritroviamo qui sulla tomba di Spinelli – ricorda il presidente di Uncem Lazio, Achille Bellucci. Un appuntamento che noi di Uncem Lazio replicheremo ancora per affrontare, in un luogo di grande ispirazione com’è Ventotene, il tema dell’unione, della solidarietà tra popoli e, per quel che ci riguarda più da vicino, per progredire nell’idea di miglioramento e progresso dei territori e dei popoli che li abitano. Concentrarsi, come abbiamo fatto qui nel secondo appuntamento a Ventotene sull’opportunità che l’Europa unita abbia anche una comune difesa è un tema purtroppo di grande attualità dovuta al conflitto russo/ucraino ma anche a tante altre situazioni belliche sparse nel mondo. Un esercito europeo servirebbe anche a rendere il nostro continente meno dipendente dalla NATO, dalle cui scelte è attualmente completamente dipendente. E’ dunque molto importante venire qui a rinverdire il pensiero contenuto nel Manifesto di Ventotene e continuare ad approfondire i temi dell’unità e della solidarietà tra popoli”.

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