L’INTERVISTA – Nave in balia delle onde a Ponza, la testimonianza del sindaco

Il primo cittadino di Ponza: "Con il senno di poi, avrei preso le stesse decisioni del comandante del traghetto Tetide"

“Con il senno di poi, avrei preso le stesse decisioni del comandante della nave. In quei frangenti si stavano verificando diverse situazioni e tutte nello stesso momento. Per questo motivo credo che quella di partire sia stata una scelta dettata dall’esperienza”. Ne è convinto il sindaco di Ponza, Francesco Ambrosino, che parla al nostro giornale di quanto accaduto venerdì pomeriggio sulla nave Tetide, nel tratto tra l’isola pontina e Formia. Un viaggio terribile per le quasi 200 persone a bordo del traghetto della LazioMar, spinto da venti ad oltre 60 nodi e con onde che arrivavano a cinque metri di altezza.

Su quella nave c’era anche il primo cittadino di Ponza, che ha spiegato i fatti dal suo punto di vista: “Intanto mi preme precisare che non c’era alcuna allerta meteo. La stessa nave era arrivata a Ponza qualche ora prima in tutta tranquillità e in maniera regolare. Il vento era forte ed era stato impossibile partire nell’orario previsto, alle 14:30. Ma le previsioni indicavano una diminuzione del vento prevista nella fascia oraria tra le 15:30 e le 16. Il problema – ha confermato il sindaco di Ponza – è che ad un certo punto le forti folate hanno spezzato due cime di poppa. In quella situazione e con il rischio che si rompesse anche la cima di prua e la nave sarebbe stata in balia delle onde in pieno porto, si è deciso di partire”.

Un viaggio complicato, soprattutto nella fase di uscita dal porto, con la nave lentissima (per cause di forza maggiore) e le onde sempre più alte. Cinque ore e mezza invece delle due previste per raggiungere Formia, con le persone a bordo costrette a vivere una vera e propria esperienza estrema, con il forte vento da Levante a rendere il rientro a Formia particolarmente complicato: “Alla fine del viaggio – ha concluso il sindaco Ambrosino – sono andato personalmente a fare i complimenti al comandante del traghetto per aver affrontato quella situazione in modo così professionale. Non è stato facile né per l’equipaggio né per noi passeggeri, ma posso affermare che quella, alla luce dei fatti, era l’unica scelta percorribile”.

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Simone Di Giulio
Simone Di Giulio
Simone Di Giulio inizia a scrivere nel 2003 e nel 2006 entra nell’albo dei Pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti. Vanta diverse esperienze come redattore e corrispondente in alcuni quotidiani della provincia di Latina, come “Il Territorio” e “Il Tempo”. È stato direttore della rivista “Utopia Magazine”, del quotidiano online “Mondoreale” e caporedattore de “I Lepini”. Ha collaborato con alcune riviste e con enti pubblici ed ha partecipato come docente a corsi sulla comunicazione.

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