Caso Karibu, la posizione dell’ex sindaco di Roccagorga Nancy Piccaro

"C’è chi cerca di intestarsi la scelta della maggioranza di interrompere i progetti, pur essendosi da tempo collocato all’opposizione"

“Come già rappresentato, l’amministrazione da me guidata si insedia a Roccagorga il 26 maggio 2019 e mette fine alla collaborazione con Karibu al 31 dicembre 2020 non appena verificato che il “sistema” di accoglienza perpetrato non corrispondeva a quello che, a nostro avviso, dovesse essere un servizio reso a persone fragili, ma piuttosto faceva ravvisare uno sfruttamento a danno sia dei migranti che dei lavoratori della Karibu. Ad oggi però l’ex sindaco dem Carla Amici e gli ex consiglieri comunali Restaini e Fusco (che sia pur eletti nelle file della Lista Civica da me rappresentata nel giro di poco tempo si collocavano in minoranza votando di fatto, nei consigli comunali, per lo più allineati alle posizioni dem) rivolgono attacchi sui media alla mia giunta attribuendole attività quanto meno “dubbie”.

Questa la nota di Nancy Piccaro, ex sindaco di Roccagorga, che interviene nel merito di alcuni attacchi ricevuti: “Nella fattispecie c’è chi cerca di intestarsi la paternità della scelta della maggioranza di interrompere i progetti con Karibu, pur essendosi da tempo collocato all’opposizione. C’è chi vorrebbe far palesare chissà quali “irregolarità” citando una missiva risalente al 25 giugno 2019 e chi punta il dito contro la mancanza di regolamentazione governativa per il 2020. Intendo precisare che non c’è stato nulla di losco: nella comunicazione del 25 giugno 2019 l’Ente Comunale dichiarò la propria disponibilità a continuare un progetto di integrazione in corso, che impiegava un piccolo numero di migranti in lavori di spazzamento delle vie del paese. Si trattava di un progetto in due trance, “Senza Paura 1 e 2”, che si svolse a cavallo delle due amministrazioni: i primi due mesi per l’amministrazione uscente i secondi due mesi per quella entrante. Questa è la lettera scandalosa o compromettente?

Contemporaneamente, agli atti dell’Ente Comunale, perveniva comunicazione dal Ministero dell’Interno datata 10 giugno 2019 in cui si proponeva agli Enti ospitanti progetti di accoglienza di compilare un format con dichiarazione di intenti, assolutamente non vincolante, per la prosecuzione dei progetti di accoglienza in attesa della pubblicazione di apposito D.M. La mia amministrazione, essendosi appena insediata, non volle arrecare eventuale disagio nè ai soggetti accolti nè ai lavoratori della Karibu decretando bruscamente la fine di una situazione che perdurava da oltre 15 anni. Anche per avere il tempo materiale di verificare in modo più accurato la situazione in cui versava il “sistema di accoglienza”, ritennemo opportuno compilare quel format, chiedendo successivamente anche il dimezzamento del numero dei soggetti accolti al fine di poter maggiormente contenere episodi di turbolenze, legate forse al sovraffollamento degli alloggi. Quelle situazioni, infatti, sfociavano spesso in risse notturne tra migranti, tanto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, dei vigili del fuoco e del 118 e provocando notevole disagio tra i residenti del quartiere.

Successivamente in data 13 dicembre 2019 perveniva il D.M. che autorizzava gli Enti locali alla prosecuzione dei servizi di accoglienza fino al 30 giugno 2020. In data 4 maggio 2020, inoltre, giungeva circolare ministeriale che, in virtù del periodo pandemico, prorogava ulteriormente tali servizi fino al 31 dicembre 2020, testualmente “in deroga alla normativa del codice dei contratti pubblici”. Al 31 dicembre 2020, non pervenendo più proroghe tecniche e non ravvisando l’interesse a proseguire l’accoglienza dei migranti in quelle condizioni, che ormai si erano palesate di sfruttamento sia dei migranti che dei lavoratori, l’amministrazione comunale ha ritenuto di interrompere sia il servizio di accoglienza che la collaborazione con Karibu. Da questa puntuale ricostruzione dei fatti si evince come la mia giunta abbia agito sempre nel pieno rispetto dei D.M. emanati nel 2020 “accompagnando” la fine di tale “sistema” di accoglienza. Voglio evidenziare l’attenzione prestata per non creare ulteriore disagio attraverso una repentina interruzione, che avrebbe richiesto una ricollocazione dei migranti resa ancor più difficoltosa dal periodo di pandemia in corso, ed avrebbe danneggiato i lavoratori (cosa che infatti sta avvenendo attualmente) .

La fase conclusiva a Roccagorga invece si è svolta in modo tranquillo, la Karibu era stata avvisata per tempo dell’intenzione dell’Ente di non proseguire la collaborazione con i servizi da loro prestati e quindi durante tutto il 2020 aveva avuto il tempo di programmare altre soluzioni. Perché ricordiamoci che in tutta questa storia c’è comunque un carico di umanità che va rispettata e non esposta a situazioni di sfruttamento immorale, come invece purtroppo è avvenuto. Riguardo le “fantomatiche” fatture citate e ammontanti a circa 37 mila euro saldate nel dicembre 2020 dall’Ente Comunale alla Karibu e relative agli anni 2014-2015, sono frutto di una ricognizione contabile effettuata tra le parti in virtù della rescissione della collaborazione. Mentre tutto ciò che è intercorso tra l’ente comunale e la Karibu nel corso del 2020 è stato frutto di proroghe tecniche predisposte dal Ministero dell’Interno. Tutto si è svolto nel pieno rispetto della legalità e della trasparenza. Auspichiamo che questo possa dirsi non solo per i 15 mesi in cui la Karibu ha avuto rapporti con l’amministrazione da me guidata, ma anche per i precedenti 15 anni in cui la “sedicente” cooperativa ha operato sul nostro territorio.

Davanti ad un quadro simile invito chiunque a riflettere se a tutt’oggi, con tutto quello che sta emergendo, l’argomentazione di alcuni ex amministratori di Roccagorga è diretta soltanto verso la denigrazione di un’attività amministrativa di 15 mesi che ha messo fine a quel tale “sistema”. In quelle argomentazioni non si prende posizione sull’illegalità diffusa che regnava da anni e che è ormai innegabile, e neanche si manifesta solidarietà ai lavoratori e ai migranti stessi. L’unico intento è accanirsi puntualmente contro l’amministrazione che ha messo fine a tale sistema, ma direi loro di stare tranquilli: la campagna elettorale è ancora lontana e le persone sono dotate di intelletto, sanno ragionare e comprendono perfettamente i tentativi di infangare gli altri per mistificare la realtà”.

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