Nel dibattito consiliare sulla vicenda dei chioschi del lungomare di Sabaudia, al centro dell’attenzione è finita la recente sentenza del TAR di Latina, che ha dato origine a interpretazioni contrapposte sul suo reale contenuto e sulle conseguenze politiche e amministrative.
Nel corso della seduta, il consigliere Maurizio Lucci (Fratelli d’Italia) ha parlato di una presunta “bocciatura del bando”, arrivando a chiedere le dimissioni dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Mosca. Una lettura che è stata contestata da Giovanni Pietro Fogli (Forza Italia), intervenuto per riportare il confronto sul piano degli atti e dei contenuti della decisione giudiziaria.
Secondo quanto emerso in aula, la sentenza del Tar non mette in discussione il bando di gara per l’assegnazione dei chioschi né l’impianto politico-amministrativo adottato dal Comune. Il giudizio dei magistrati amministrativi riguarda invece specifici provvedimenti tecnico -amministrativi successivi, legati alla decadenza di un operatore economico per il mancato pagamento, totale o parziale, del canone concessorio richiesto prima della stipula della convenzione.
Si tratta, dunque, di una censura circoscritta agli atti adottati dagli uffici in quella fase procedurale, e non di una valutazione negativa sull’intera procedura di gara.
Provvedimenti che, come ricordato in Consiglio, erano stati assunti con l’obiettivo di tutelare l’ente e l’interesse pubblico. Resta ora aperta la fase successiva: l’amministrazione valuterà se proporre ricorso al Consiglio di Stato oppure procedere con l’adozione degli atti conseguenti alla sentenza.
Il confronto politico ha evidenziato, ancora una volta, la distanza tra il piano giuridico e quello politico. Da una parte la critica dell’opposizione, dall’altra la richiesta di attenersi al contenuto formale della decisione giudiziaria. Al di là delle posizioni, i documenti ufficiali chiariscono che non si è trattato di una bocciatura del bando, ma di un rilievo su specifici passaggi amministrativi.
Un passaggio che ora apre una fase di valutazione tecnica e amministrativa, nella quale saranno gli atti – più che le dichiarazioni – a determinare gli sviluppi futuri della vicenda dei chioschi sul lungomare.