TFA nei prodotti a base di cereali, livelli anche cento volte superiori a quelli dell’acqua potabile: lo studio shock

Un’indagine su 16 Paesi UE mostra la presenza diffusa di TFA, sostanza tossica e persistente, in cereali, pane, pasta e prodotti da forno

Un nuovo rapporto del Pesticide Action Network Europe lancia l’allarme sulla presenza diffusa di acido trifluoroacetico (TFA) in numerosi alimenti a base di cereali commercializzati nel mercato europeo. Il TFA è un composto appartenente alla categoria delle cosiddette “sostanze chimiche eterne”, caratterizzate da un’elevatissima persistenza nell’ambiente e collegate a diversi rischi per la salute umana. Secondo l’organizzazione, la contaminazione deriva dalla degradazione dei pesticidi che contengono Pfas, molecole utilizzate in agricoltura e nell’industria dagli anni Cinquanta.

Dall’analisi emerge che i cereali per la colazione sono gli alimenti più esposti, con livelli medi di TFA fino a cento volte superiori rispetto a quelli misurati nell’acqua potabile. Ma la presenza della sostanza non si limita alla prima colazione: tracce significative sono state individuate anche in pasta, pane, croissant, farine e in diversi prodotti dolciari.

Il TFA è considerato tossico per la riproduzione ed è associato a possibili alterazioni della tiroide, del fegato e del sistema immunitario. Per questo motivo gli esperti e le associazioni ambientaliste chiedono interventi urgenti, a partire dall’introduzione di limiti più severi e dal divieto dei pesticidi contenenti Pfas. A preoccupare ulteriormente è il fatto che, al momento, in molti Paesi europei manca un monitoraggio sistematico della presenza di questa sostanza negli alimenti.

Lo studio, che ha riguardato 65 prodotti acquistati in 16 Stati membri, ha rilevato tracce di TFA nell’81,5% dei campioni analizzati. I cereali a base di grano sono risultati i più contaminati. Le concentrazioni più alte sono state riscontrate in alcune tipologie di cereali per la colazione venduti in Irlanda, seguiti da pane integrale proveniente da Belgio e Germania e dalla tradizionale baguette francese. La sostanza è stata individuata in un ventaglio molto ampio di prodotti, dagli spaghetti al pan di zenzero.

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