L’agenzia spaziale statunitense (Nasa) ha annunciato di aver trovato su Marte tracce compatibili con vita passata. Specificano, in una conferenza stampa, di non poter affermare con certezza che i campioni contenenti carbonio presi in esame abbiano un’origine biologica, ma anche che il team di scienziati che li ha analizzati al momento lo ritiene plausibile. Le tracce sono quelle rinvenute sulle rocce ribattezzate ‘a macchia di leopardo’ nel cratere Jezero, scovate dal rover della Nasa Perseverance.
Gli scienziati parlano di potenziali ‘biofirme’
La scoperta è illustrata in un articolo pubblicato oggi sulla rivista scientifica Nature, a prima firma Joel A. Hurowitz. “La nostra analisi- scrivono gli scienziati- ci porta a concludere che la formazione contiene trame, caratteristiche chimiche e minerali e firme organiche che possono farle considerare ‘potenziali biofirme’“.
Possono essere processi inanimati o biologici
“Si tratta- proseguono- di una caratteristica coerente con i processi biologici e che, quando incontrata, sfida il ricercatore ad attribuirla a processi inanimati o biologici, costringendolo a raccogliere più dati prima di giungere a una conclusione sulla presenza o assenza di vita”.
Ai giornalisti che chiedono se i campioni saranno riportati a Terra per essere studiati, come previsto dalle missioni progettate dalla Nasa durante l’amministrazione di Bill Nelson e poi rimandate a causa dei tagli del governo Trump, la risposta dell’Acting Administrator della Nasa Sean Duffy è: “Non c’è budget. Ci stiamo chiedendo: potremmo portare i campioni sulla Terra in modo meno costoso? Più velocemente? Studieremo come”. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –