“Il Lazio non è solo Roma e serve una politica economica capace di riequilibrare le opportunità tra la Capitale e le altre province”. Con queste parole Enrico Tiero, presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio, ha ribadito la necessità di estendere il regime speciale della Zes unica anche ai territori di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo.
Tiero ha evidenziato come i dati medi sul reddito pro capite del Lazio – 39.800 euro nel 2023, contro i 31.200 delle Marche e i 28.800 dell’Umbria – siano fortemente condizionati dal peso di Roma, dove il reddito supera i 45.000 euro, mentre nelle altre province oscilla tra i 24 e i 25.000 euro, valori inferiori a quelli di altre regioni del Centro Italia.
Secondo Tiero, l’egemonia economica della Capitale, che produce oltre l’80% della ricchezza regionale e ospita tre quarti della popolazione, determina una forte concentrazione di investimenti e finanziamenti, penalizzando i territori esterni. L’esclusione delle province laziali dalla Zes unica – ha spiegato – rischia di amplificare questo divario, anche in considerazione del fatto che Latina e Frosinone dispongono insieme di circa 8.000 ettari di aree industriali attrezzate, un patrimonio paragonabile, a livello di concentrazione, alla sola Milano in Lombardia.
Tiero ha espresso apprezzamento per il disegno di legge costituzionale che attribuisce poteri speciali a Roma Capitale, ma ha ribadito l’urgenza di individuare strumenti concreti per sostenere la crescita delle altre province, scongiurando il rischio di delocalizzazione delle imprese e di ulteriore desertificazione economica.
“Occorre procedere a una riperimetrazione della Zes unica per includere le province del Lazio – ha concluso – creando una sinergia politica e istituzionale capace di garantire pari opportunità di sviluppo e di mantenere la competitività delle nostre imprese”.