Campagna (PD): “ABC, una delibera figlia del fallimento politico della giunta Celentano”

"In due anni nessun piano industriale, maggioranza nel caos e azienda a rischio: ora la città merita una guida vera"

«La delibera approvata ieri in Consiglio comunale è il simbolo plastico del fallimento politico della sindaca Celentano. Con un atto autoritario e retroattivo, la maggioranza ha deciso di modificare unilateralmente il contratto con ABC, tagliando ulteriori risorse all’azienda senza alcuna visione per il futuro del servizio rifiuti. Una scelta grave, adottata contro il parere del Consiglio di amministrazione, della direzione aziendale e perfino dell’assessore all’ambiente. Una scelta figlia dell’incapacità di questa amministrazione di approvare, in oltre due anni, un nuovo piano industriale».

È dura la presa di posizione di Valeria Campagna, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale, all’indomani di un consiglio segnato da tensioni interne alla maggioranza e da una delibera che rischia di affossare l’azienda pubblica dei rifiuti.

«Una maggioranza in guerra contro sé stessa»

«Siamo di fronte a una spaccatura conclamata: l’assessore all’ambiente Addonizio (Noi Moderati), che aveva proposto la delibera, ne ha chiesto il ritiro, sconfessandola. Il suo gruppo non l’ha votata. Forza Italia ha chiesto pubblicamente le sue dimissioni. L’assessora al bilancio Nasti, invece, ha annunciato la bocciatura del bilancio consuntivo di ABC: un atto di sfiducia politica contro il CDA che la sua stessa maggioranza ha nominato. Siamo alla resa dei conti interna, e a pagarla sono la città e oltre 200 lavoratori e lavoratrici».

«Dalla propaganda al boomerang politico»

Campagna attacca direttamente la sindaca Celentano, ricordando le sue parole trionfali pronunciate nel consiglio comunale su ABC dello scorso anno: «Siamo una squadra vincente, siamo amici che si stimano e si rispettano».

«Ebbene, oggi quella squadra è a pezzi. La base fondante della sua giunta non esiste più. Se davvero fosse coerente con le sue parole, la sindaca dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi».

«Nessun progetto, solo litigi»

Il punto centrale, secondo la consigliera dem, è il vuoto politico che si nasconde dietro l’atto approvato.

«Il vero vulnus non è tecnico ma politico. In due anni di amministrazione Celentano non è stata presentata nemmeno una bozza del nuovo progetto di servizio, nonostante l’azienda lo chieda dal 2022. L’ultimo piano è stato approvato dal CDA il 26 marzo 2024, ma da allora è rimasto chiuso in un cassetto. Perché? Perché questa maggioranza è lacerata tra chi vuole la privatizzazione, chi sogna una multiservizi, chi vorrebbe una società per azioni e chi invece vuole mantenere l’azienda speciale. E intanto la città è sporca, il servizio è fermo, i bilanci non vengono approvati da tre anni, e ABC lavora in dodicesimi, con risorse ridotte».

«Una delibera che taglia e retroagisce»

La delibera approvata prevede una riduzione del corrispettivo da riconoscere ad ABC con effetto retroattivo dal 1° gennaio 2024.

«Siamo al paradosso: l’azienda ha lavorato nel 2024 secondo una precisa previsione economica, e ora scopre che quelle risorse non ci sono più. Si tratta di un colpo durissimo, che, insieme alla mancata approvazione della richiesta di riequilibrio finanziario porterà – secondo le stime della stessa ABC – a una perdita di oltre 700.000 euro nel bilancio 2025, un primo passo verso la crisi strutturale e, temiamo, verso la messa in liquidazione. È questa la visione del centrodestra per i servizi pubblici locali?».

«Una guida vera per la città»

In conclusione, Campagna richiama la responsabilità politica:

«Il Partito Democratico ha votato contro questa delibera, perché non risponde a nessun interesse della città. Latina merita una maggioranza coesa, una guida autorevole, una strategia chiara per i servizi pubblici. Invece abbiamo una sindaca intrappolata, un’amministrazione impantanata e una maggioranza troppo impegnata a litigare mentre la città sprofonda e i lavoratori restano senza certezze. Il tempo è scaduto. Ora servono risposte vere».

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