“Pesca e agricoltura ancora sotto attacco dell’Ue”, la denuncia di Unci AgroAlimentare

"Un indirizzo scellerato che dimostra la distanza siderale dei Palazzi rispetto alla realtà quotidiana del mondo del lavoro"

“Ancora una volta la pesca e l’agricoltura finiscono nel mirino della Commissione europea, che è pronta a mettere in campo, all’interno del programma del “Green Deal”, provvedimenti di tagli delle risorse destinate ai due comparti, accorpando i fondi e riducendo così gli spazi di autonomia delle politiche del settore e quindi l’attenzione destinata alle imprese e ai lavoratori delle filiere produttive”. Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale dell’Unci AgroAlimentare.

“E’ una scelta inaccettabile – prosegue il dirigente dell’associazione di settore del mondo cooperativistico – e insensata, una vera e propria ostinazione di un ceto politico-burocratico, che dovrebbe rappresentare gli interessi della vasta comunità dei Paesi europei, valorizzando le specificità, e supportando i settori economici, soprattutto quelli che garantiscono qualità dei prodotti, e l’occupazione, ma invece sembrano ostinatamente e ottusamente impegnati ad ingaggiare una campagna di affossamento della pesca, dell’acquacoltura, dell’agricoltura e dell’allevamento, penalizzando così settori già in difficoltà e in particolare i Paesi come l’Italia che costituiscono il fiore all’occhiello del comparto, nei quali l’agroalimentare è un segmento importante dell’intera economia.

Fortunatamente non sono mancate, a tutti i livelli istituzionali e trasversalmente, voci contrarie alla linea della Commissione e del Commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Hansen. Un indirizzo scellerato che dimostra la distanza siderale dei Palazzi rispetto alla realtà quotidiana del mondo del lavoro e di chi produce, assumendosi continuamente responsabilità, senza far venire mai meno la disponibilità al confronto e la visione dell’interesse generale, dentro la quale tutelare le istanze del proprio settore. Un atteggiamento che troppo spesso da anni, invece, non abbiamo potuto registrare a Bruxelles, dove sono prevalse chiusura e autoreferenzialità”.

“Da parte nostra – ha concluso Scognamiglio – pertanto bocciamo nettamente gli indirizzi della Commissione europea e ci muoveremo in tutte le sedi per contrastare l’ennesimo colpo basso nei confronti del settore agroalimentare complessivamente e della pesca in particolare, che colpisce le attività e i lavoratori del settore, ma che avrà ricadute negative anche per i consumatori, per i territori e più in generale per il made in Italy”.

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