Sabato 28, alle 17.00, al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali, secondo appuntamento con Congegni Sonori, lezioni-concerto che narrano di strumenti musicali di ogni parte del mondo e di ogni epoca.
Dopo l’evento di apertura dedicato alla musica persiana con Pejman Tadayon, che ha visto l’auditorium del Museo tutto esaurito, sabato 28 è la volta di Barnaby Brown, studioso e performer, ora ricercatore all’Università di Cambridge, che ha dedicato la propria vita alla riscoperta, alla ricostruzione e alla ricreazione dei repertori di alcuni strumenti ricostruiti in base alle testimonianze iconografiche. Fra questi le Triplepipes gaeliche, primordiale strumento scozzese simile morfologicamente alle launeddas sarde. Una lezione-concerto accattivante e interattiva, in bilico fra musica, archeologia e storia, in cui Brown racconterà alcune scoperte che hanno avuto un impatto importante nell’organologia dell’antichità.
Le launeddas, strumento sardo a tre calami di canna palustre un cui prototipo è immortalato anche in un celebre bronzetto nuragico, hanno uno strumento gemello in Scozia, Irlanda e Inghilterra. In una dozzina di iscrizioni datate fra il IX e il XIII secolo compare in queste aree uno strumento del tutto simile; materiali di costruzione, repertori e contesti sono di difficile tracciabilità, ma lo studioso scozzese Barnaby Brown ha dedicato parte della sua vita a rivitalizzare lo strumento, partendo proprio da un soggiorno di sei anni in Sardegna dove, a contatto con i grandi launeddisti, ha appreso i rudimenti dello strumento applicandone la prassi esecutiva ai repertori degli strumenti tradizionali delle aree celtiche, come il pibroch (repertorio cerimoniale delle cornamuse scozzesi), il canntaireachd (sillabazione che delle cornamuse imita il suono), l’arpa tripla gallese.
L’evento è parte della sezione Congegni Sonori curata da Gianluca Dessì, inserita nel programma del festival Mondi Sonori, con l’ideazione e la direzione artistica della direttrice del Museo l’Architetto Sonia Martone, dedicato all’incontro tra culture e linguaggi artistici, con una particolare attenzione alla commistione tra le arti e alla valorizzazione della parola come strumento di memoria e dialogo.
Il Museo Nazionale degli Strumenti Musicali è parte dell’Istituto Pantheon e Castel Sant’Angelo – Direzione musei nazionali della città di Roma, diretto ad interim da Luca Mercuri. Con la sua ricca collezione di strumenti antichi, e del mondo, crea un connubio naturale tra musica ascoltata e cultura della musica.
Il costo del biglietto d’ingresso di 6 euro permette anche la visita alle sale espositive.
IL FESTIVAL: Mondi Sonori, un nuovo e originale festival dedicato alla musica come esperienza trasversale, capace di intrecciare suono, parola, storia e immaginazione. Un progetto che abbraccia mondi culturali diversi e propone un ricco calendario di eventi tra concerti, lezioni d’ascolto, incontri e spettacoli, in programma fino al 31 ottobre 2025 al Museo Nazionale degli Strumenti Musicali a Roma. Con l’ideazione e la direzione artistica della direttrice del Museo l’Architetto Sonia Martone,Mondi Sonoriha debuttato con una speciale anteprima sabato 17 maggio, con Peppe Servillo, attore, cantante e istrionico performer in scena con una lettura spettacolo di “Marcovaldo” di Italo Calvino. Il festival si articola in quattro sezioni tematiche, ciascuna con un’identità ben definita: Congegni Sonori – strumenti musicali liuteria etnomusicologia e nuove pratiche esecutive (con la supervisione artistica di Gianluca Dessì); Scenari Sonori – la musica il teatro e la letteratura (con la supervisione artistica di Stefano Saletti); Incanti Sonori – la magia dell’Opera lirica, patrimonio dell’Umanità, guide all’ascolto e partecipazione pubblica (con la supervisione artistica del Maestro Germano Neri); Universi Sonori – Musica tra tradizione popolare, cinema e antiche sonorità (con la supervisione artistica del Maestro Giuseppe Lanzetta).