55 giorni, a Cori il nuovo spettacolo di Giancarlo Loffarelli sul caso Moro

Domenica appuntamento al teatro comunale "Luigi Pistilli" con la rappresentazione prodotta dall’associazione culturale ‘Le colonne’

Domenica 18 maggio alle ore 18, presso il teatro comunale ‘Luigi Pistilli’ di Cori, andrà in scena ‘55 GIORNI’ di Giancarlo Loffarelli, prodotto dall’associazione culturale ‘Le colonne’, uno spettacolo teatrale sull’evento che ha segnato la storia della nostra Repubblica, il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro con la strage della sua scorta.

L’associazione culturale ‘Le Colonne’ ha dedicato ad Aldo Moro diversi lavori.

Il 6 febbraio 2007 debuttò, in prima nazionale, ‘Se ci fosse luce. I misteri del caso Moro’, uno spettacolo che, per più di dieci anni, è stato replicato in diverse città d’Italia, concludendo la sua lunga tournée all’Università di Bari, dove Moro studiò e insegnò e che oggi porta il suo nome.

Nel 2008, con lo stesso titolo, l’associazione realizzò un documentario con il contributo di studiosi del caso Moro (Sergio Flamigni, Ilaria Moroni), familiari delle vittime (Agnese Moro, Maria Ricci), magistrati che hanno indagato sulla vicenda (Rosario Priore), collaboratori di Aldo Moro (Corrado Guerzoni), protagonisti degli anni di piombo (Alberto Franceschini).

Nel 2023, Giancarlo Loffarelli, direttore artistico dell’associazione, ha pubblicato il volume ‘La spiritualità di Aldo Moro nelle lettere dalla prigionia’, Pazzini editore.

Nel 2025 debutta ‘55 giorni’, uno spettacolo teatrale aggiornato nei tanti contenuti che nel 2007 erano ignoti, per farne quello che viene definito teatro di narrazione.

La scenografia, costituita di cubi che gli attori spostano a vista, descrive le sensazioni e i luoghi della vicenda: la casa di Moro in via del Forte Trionfale 79, l’incrocio fra via Fani e via Stresa dove avvenne la strage, il covo brigatista in cui Moro venne portato, piazza Barberini dove la direzione della colonna romana delle Brigate Rosse si incontrò per decidere sulla sorte di Moro, la Renault4 rossa nel cui bagagliaio fu ritrovato il corpo senza vita dello statista.

Sulla scena soltanto tre colori: bianco, nero e rosso. Bianco è il colore della ricerca della verità, bianco è il telo che, all’inizio dello spettacolo, copre la scena e che viene sollevato nel tentativo di svelare la verità, bianche sono le luci che cercano di illuminarla e che, progressivamente, diventeranno sempre più fioche. Nero è il colore del buio in cui, purtroppo, restano ancora immersi tanti elementi che compongono tutta la vicenda. Rosso è il colore della bandiera delle Brigate Rosse, della Renault4 su cui Moro viene ucciso e ritrovato e rosso è il sangue delle vittime.

Le musiche hanno una doppia funzione: i brani di musica colta (Mozart, Verdi, Chopin, Stravinskij, Šhostakovič) sottolineano emotivamente i momenti della vicenda, quelli di musica popolare (De Gregori, Vecchioni, Guccini, De André) collocano la vicenda nel tempo, essendo tutti brani pubblicati nel 1978.

A 47 anni dall’attentato di via Fani – dice il sindaco Mauro De Lillis – avremo l’opportunità di ripercorrere quanto avvenne a Roma il 16 marzo 1978 e soprattutto nei 55 giorni successivi, fino al rinvenimento del cadavere di Moro il 9 maggio. Avremo l’opportunità di riflettere, perché di riflettere c’è sempre bisogno, su quegli accadimenti, su cosa sappiamo e cosa ancora non sappiamo. Per chi ha voglia di ricordare o di conoscere per la prima volta, penso magari ai più giovani, e per chi vuole saperne di più, l’invito è a venire a teatro.

Insieme ricorderemo, rifletteremo e capiremo un po’ meglio”.

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