L’avvio del percorso verso l’istituzione della Zona Franca Doganale per le province di Latina e Frosinone, in sinergia con la Zona Logistica Semplificata (ZLS) già approvata dalla Regione Lazio, segna un passaggio di grande rilievo per il futuro economico del Basso Lazio. L’emendamento approvato in Commissione Bilancio del Senato apre infatti una prospettiva concreta per un’area che per anni ha sofferto un evidente svantaggio competitivo rispetto ad altri territori del Paese.
A sottolinearne la portata è Armando Valiani, segretario regionale UGL Lazio, che accoglie il provvedimento come un risultato atteso e strategico per il sistema produttivo locale. Un passaggio che, nelle intenzioni, può colmare il vuoto lasciato dalla mancata approvazione della ZES e offrire finalmente certezze a imprese, lavoratori e comunità.
Secondo Valiani, la combinazione tra Zona Franca Doganale e ZLS può dare vita a un vero e proprio ecosistema di sviluppo, grazie a strumenti come la sospensione di dazi e IVA per le merci destinate all’export, una maggiore flessibilità operativa e la semplificazione delle procedure amministrative. Condizioni che, se ben governate, possono incidere in modo significativo su export, logistica, filiere produttive e occupazione di qualità, in particolare nei settori chiave del territorio: chimico-farmaceutico, meccanico, agroindustriale e componentistica avanzata.
Il segretario UGL inserisce inoltre la misura in un quadro regionale più ampio, caratterizzato negli ultimi mesi da un rafforzamento della credibilità finanziaria del Lazio, certificata anche dal miglioramento del rating e dall’aumento delle risorse destinate al welfare. Elementi che, secondo Valiani, sono strettamente connessi allo sviluppo economico e alla capacità di attrarre investimenti produttivi nel medio-lungo periodo.
Ora, però, si apre la fase più delicata: quella dell’attuazione concreta. Con l’inizio del nuovo anno, UGL Lazio chiede un confronto immediato tra Governo, Regione, enti locali, parti sociali e sistema produttivo per definire percorsi chiari e condivisi, basati su tempi certi, procedure semplici e responsabilità ben definite. Una vera e propria road map operativa che consenta di tradurre le norme in opportunità reali per il territorio.
Nel dibattito emerge anche una criticità strutturale che non può essere ignorata: il tema delle infrastrutture. Senza un rafforzamento delle reti materiali e immateriali – viabilità, collegamenti logistici, intermodalità e servizi – anche i migliori strumenti agevolativi rischiano di non esprimere appieno il loro potenziale.
Fondamentale, infine, sarà il ruolo dei Comuni, che dovranno essere messi nelle condizioni di partecipare attivamente al processo. Per questo, secondo Valiani, ANCI Lazio dovrebbe assumere un ruolo centrale di raccordo tra livello nazionale, regionale e amministrazioni locali.
UGL Lazio annuncia fin d’ora il proprio impegno per promuovere protocolli operativi capaci di dare velocità ed efficacia ai provvedimenti, coinvolgendo istituzioni, imprese e rappresentanze del lavoro. L’obiettivo dichiarato è chiaro: trasformare ZLS e Zona Franca Doganale da strumenti normativi in sviluppo reale, puntando su lavoro stabile, qualificato e duraturo e rimettendo al centro il capitale umano come leva strategica per il rilancio del Basso Lazio.
