Home Politica Terracina sotto inchiesta, “Noi Moderati” alza il tiro

Terracina sotto inchiesta, “Noi Moderati” alza il tiro

Dopo gli arresti e i nuovi filoni giudiziari: “Non bastano comunicati di rito, ora servono scelte politiche chiare”

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L’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma che ha scosso il Comune di Terracina nei giorni scorsi con tanto di arresto di un consigliere comunale di maggioranza, continua a produrre effetti anche su quello politico. A intervenire è il coordinamento cittadino di Noi Moderati, che chiede chiarezza e responsabilità all’amministrazione e lo fa attraverso il coordinatore cittadino Massimo D’Ambrosio.

Per il partito, quanto sta emergendo non può essere liquidato come un episodio isolato. Le accuse ipotizzate dagli inquirenti – a partire dallo scambio elettorale politico-mafioso – hanno un peso che va ben oltre le aule di tribunale e incidono direttamente sulla credibilità delle istituzioni locali. A rendere il quadro ancora più complesso è l’apertura di un fascicolo parallelo da parte della Procura di Latina, che indaga su un presunto sistema di intestazioni fittizie, immobili e flussi di denaro. Un filone che ha già portato alla notifica di dodici avvisi di garanzia per reati che spaziano dalla corruzione alla turbativa d’asta, coinvolgendo anche professionisti e dipendenti pubblici. Ma tutto ciò è argomento delle cronache locali dei giorni scorsi, come lo sono state le prime parole delle istituzioni locali, tra cui quelle del sindaco Francesco Giannetti.

“Di fronte a un’indagine che si allarga e si aggrava, far finta di nulla non è più possibile”, afferma il coordinatore comunale di Noi Moderati Massimo D’Ambrosio. “Nel pieno rispetto della presunzione di innocenza e del lavoro della magistratura – aggiunge – è innegabile che i fatti delineati stiano generando un forte disagio nella città. Un disagio che si riflette inevitabilmente anche sul piano politico e istituzionale”.

Secondo D’Ambrosio, i messaggi rassicuranti e i comunicati ufficiali diffusi finora non sono sufficienti a restituire fiducia ai cittadini. “In una fase come questa – sottolinea – servono parole e scelte diverse. La fiducia non si recupera con formule di rito”. Il coordinamento di Noi Moderati inserisce l’inchiesta anche in un contesto amministrativo che, a suo avviso, mostra da tempo segnali di “fragilità”. “Riteniamo doveroso – continua D’Ambrosio – che le forze di maggioranza si fermino a riflettere seriamente su quanto sta accadendo e si interroghino sull’opportunità di proseguire questa consiliatura senza le condizioni minime di equilibrio politico”.

Per Noi Moderati, il nodo centrale non è soltanto giudiziario. “Qui è in gioco la fiducia dei cittadini – ribadisce il coordinatore – e la trasparenza di chi amministra. Le istituzioni devono essere tutelate al di sopra di qualsiasi appartenenza politica”.

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