“Condanniamo fermamente chi ha vandalizzato, con un atto vigliacco e ignobile, la targa del partigiano Domenico Cicala, eroe della Resistenza, che avremmo dovuto inaugurare durante la nostra 3ªFesta provinciale, il 18 Maggio. Il partigiano Domenico Cicala mai come ora sarà riconosciuto più di prima grazie alle note di biasimo per l’atto compiuto arrivate da più parti”. Commentano così in una nota gli esponenti della sezione della provincia di Latina di Anpi riguardo all’atto vandalico compiuto all’interno della Villa Comunale di Formia.
“L’Anpi ha risposto esponendo un maxistriscione dedicato alla pace affacciato proprio ai giardini della villa comunale dove aveva trovato collocazione la targa Cicala come contraltare al vile gesto. È un segno dei tempi bui che stiamo attraversando e che getta una triste luce sul nostro presente. Ma siamo resistenti, sentinelle contro ogni deriva autoritaria, e nessuno potrà farci desistere dal continuare a ricordare persone come lui, difendendo sempre la storia e la memoria di chi ha lottato per la Liberazione e la Democrazia. Siamo convinti però che non bastano le parole di condanna ma che serve piuttosto rafforzare l’impegno quotidiano per valorizzare la memoria storica della Resistenza. Dopo la sconcertante scoperta, abbiamo accantonato la trisctezza e mantentuto la nostra festa. Abbiamo iniziato onorando le/i partigiane/i leggendone tutti i nomi ad alta voce, in maniera che tutti ricordassero il sacrificio delle donne e uomini durante la Resistenza anche a Formia. Tema dominante e trasversale della Festa “Costruiamo la Pace”ma non nell’accezione generica oggi spesso tanto abusata e svuotata di valore. Si è cercato di coniugarla, con pratiche “politiche” per riportarla nel mondo della positività e della risolutezza. Abbiamo ribadito che pace vuol dire riconoscere a tutte le persone la stessa dignità e gli stessi diritti. Accoglienza, solidarietà, uguaglianza di genere sono i principi a cui si ispirano appunto gli Stati democratici. E gli Stati di lunga e convinta prassi democratica non fanno le guerre; e neanche riempiono gli arsenali prevedendola. La sapienza popolare recita infatti: le armi, se uno le l’ha, prima o poi le usa”.
“Ci troviamo oggi purtroppo in un mondo dove le parole sono vuote, esse non fanno i conti con la realtà. Si espongono come bandierine. – continuano gli esponenti Anpi – Si pensi alle guerre in corso nel nostro Continente, nel medio Oriente e, nel mondo, tante dimenticate: i forti contro i deboli, le armi più sofisticate, l’accanimento impietoso e vendicativo delle distruzioni umane e materiali. Si continua a volere la vittoria, si chiedono armi più potenti ed efficaci, si spostano in avanti i confini dei prossimi coinvolgimenti, si auspica la leva militare e si avverte improcrastinabile la partecipazione come Europa alla guerra dell’Ucraina contro la Russia. La follia ha contagiato tutti, anche leader che pensavamo fino a ieri indiscutibilmente saggi. “La guerra, sola igiene del mondo”, verrebbe da dire. L’obiettivo? La Pace”! L’Europa del Manifesto “Per un’Europa libera e unita” di Ventotene, insignito nell’Aprile del 2022 del riconoscimento di patrimonio europeo, l’Europa della solidarietà tra gli Stati, come risponde a questo pericolo sporgersi verso l’abisso? E soprattutto: di quali armi dispone per evitarlo? Fra qualche giorno celebriamo le elezioni europee con un carico di volgarità e di irresponsabilità, a cui stiamo assistendo, pesantissimo da sopportare. La comunità Europea così pazientemente costruita, sicuramente incompleta e con molte contraddizioni, corre il rischio di sgretolarsi come tutte le istituzioni, del resto, nate dalle ceneri della seconda guerra mondiale. Non dobbiamo permettere che ciò avvenga. Il progetto europeo è l’antinazionalismo, la parità dei diritti dei/lle cittadini/e europei/e, la solidarietà tra gli Stati. Insomma l’Europa è antifascista. C’è allora la speranza. Segni di un cambiamento nell’opinione pubblica non mancano. Nonostante i media guerrafondai in tutta Europa, c’è un popolo che è maggioranza, concretamente contrario all’invio di armi, al commercio delle armi, all’economia di guerra. E c’è una marea di giovani studenti nelle Università che protesta anche se bastonata. Dobbiamo fare leva su questo! Questa tendenza della popolazione deve potersi trasformare in una forza politica. Di questo abbiamo approcciato il dialogo tra i giovani Anpi Provinciale Latina dialogando all’interno della Festa con Vincenzo Calò, segreteria Nazionale. Oltre la Festa, le Proposte. Pace nel suo significato sociologico, la strada per la rivendicazione del diritto alla salute, reagire al progetto auotomia differenziata, essere antifascisti adesso, storia e memoria, i ragazzi liceali hanno rappresentato la resistenza Gaetana, musica popolare, tutto con tanto impegno e passione. Ogni sezione ha partecipato con la propria straordinaria storia di presenza attiva sul territorio nella reciproca concordia di compagni di strada. Al cielo grigio abbiamo risposto con i colori della pace e della solidarietà. Alla pioggia incessante abbiamo risposto con la nostra unione antifascista e democratica”.
