Come non legiferato. In teoria da oggi in Italia chi tenterà di accedere a un sito porno dovrà prima dimostrare di essere maggiorenne. Una misura imposta dall’Agcom, che evidentemente non ha ancora (per ora, almeno) sortito alcun effetto. La sanzione prevista per i siti che non si adeguano prevede fino a 250mila euro di multa e l’oscuramento, ma la verifica effettiva dell’età al momento è stata implementata solo da OnlyFans.
Youporn, Pornhub, Xvideos e tutti i principali siti per adulti, al momento in cui scriviamo funzionano esattamente come prima dell’entrata in vigore della nuova norma prevista nel Decreto Caivano: come filtro d’ingresso c’è l’innocua domanda “hai più di 18 anni?”, e stop. Invece da oggi – teoricamente – la verifica dell’età dovrebbe essere appaltata dai siti a “soggetti terzi certificati”, ovvero aziende specializzate che possono garantire il cosiddetto “doppio anonimato”. In pratica, chi controlla l’identità non sa a quale sito si vuole accedere, e il sito sa solo se l’utente è maggiorenne, senza conoscerne i dati personali.
I controlli dunque devono essere affidati a piattaforme private, e ogni sito sceglie a chi affidarsi, pagando. La forma del controllo dipende tantissimo dalla piattaforma utilizzata. OnlyFans si è già messo in regola e si è affidato alla piattaforma Yoti. Quando provi ad accedere si apre un Qr Code che ti rimanda all’app di Yoti. Lì ti viene richiesto un documento di identità da fotografare, oppure la scansione della voto del volto con un’intelligenza artificiale che “stima l’età” effettiva.
Ovviamente sono misure aggirabili mostrando video o foto di adulti, ma soprattutto utilizzando una VPN, simulando connessioni da Paesi che non hanno vincoli. Per il momento, comunque, i principali siti porno hanno deciso di far finta di nulla. – Fonte Agenzia Dire www.dire.it –
