Autoriciclaggio, frode nelle pubbliche forniture e bancarotta: sono questi i reati contestati ai presunti responsabili nel secondo processo per lo scandalo Karibu che ha preso il via oggi al Tribunale di Latina. Una prima udienza dal Giudice per le indagini preliminari durata circa un’ora, durante la quale è stato predisposto il rinvio al prossimo 22 marzo alle ore 12:30 per permettere alla difesa di analizzare tutte le richieste di costituzione di parte civile.
La novità di questa seconda tranche del processo è proprio quella basata sulla discesa in campo di alcuni comuni, che hanno deciso di costituirsi parte civile nel procedimento, stiamo parlando nello specifico di Latina, Aprilia, Fondi, Pontinia, Roccasecca e Monte San Biagio.
Eclatante e degno di attenzione il caso di quest’ultimo comune. La scelta da parte di Monte San Biagio di entrare all’interno di questo procedimento è stata presa in funzione di un presunto danno di identità a livello culturale rimediato dal comune, vista la sua adesione al progetto Sprar e tutta la questione avrebbe leso il diritto all’accoglienza. Una vicenda spinosa, dove ad essere coinvolti e a rimetterci sono i lavoratori che ancora devono percepire i loro stipendi. A questo proposito, continua la battaglia portata avanti dalla Uiltucs Latina e dal suo segretario Gianfranco Cartisano. Sono 19 i lavoratori che hanno scelto di costituirsi anche loro parte civile insieme al sindacato, rappresentato dai legali Giulio Mastrobattista e Atena Agresti. In conclusione, ma non per importanza, in questa lunga lista di istanze di costituzione di parte civile nel procedimento è presente anche il Ministero dell’interno attraverso l’avvocatura dello stato.
Per quanto riguarda la difesa, adesso ci sono questi venti giorni che separano le due udienze in cui gli avvocati dei presunti responsabili dovranno analizzare e valutare tutte le richieste di costituzione pervenute e approntare la loro strategia.