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Nuovo Regolamento di Condotta nelle Scuole: Via all’Elaborato in “Cittadinanza Attiva” per il Recupero

La legge 150/2024 introduce misure educative innovative dopo i 68 episodi di violenza registrati nell'anno scolastico 2023/24

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Entra in vigore il nuovo regolamento di condotta scolastica previsto dalla legge 150/2024, accolto con favore dal Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU). La riforma introduce un approccio innovativo alla gestione disciplinare: l’elaborato critico in “cittadinanza attiva e solidale” come strumento per il recupero di comportamenti scorretti.

I numeri che hanno spinto la riforma

I dati dell’anno scolastico 2023/24 hanno evidenziato l’urgenza di un intervento sistematico nel sistema educativo italiano:

  • 68 episodi di violenza censiti nelle scuole
  • Oltre 47.000 studenti delle superiori valutati con “sei” in comportamento
  • Più di 1.700 bocciati per gravi mancanze disciplinari

Questi numeri confermano la necessità di rafforzare il clima di serenità e sicurezza nelle aule, attraverso strumenti che vadano oltre la semplice sanzione punitiva.

La rivoluzione educativa: dalla sanzione alla formazione

Il nuovo impianto normativo segna una svolta paradigmatica nell’approccio disciplinare scolastico. Invece di limitarsi a sanzionare, la scuola trasforma la punizione in un’opportunità formativa attraverso l’elaborazione di progetti di cittadinanza attiva.

Come spiega il professor Romano Pesavento, presidente del CNDDU“La scuola non rinuncia a sanzionare, ma trasforma la sanzione in un’occasione formativa. Riconosciamo un approccio coerente con i principi educativi e con la finalità di responsabilizzare gli studenti, piuttosto che semplicemente isolarli o allontanarli”.

I pilastri del nuovo regolamento

Il CNDDU identifica tre aspetti particolarmente positivi della riforma:

Disciplina e cittadinanza integrate

L’obbligo di riflettere su comportamenti e conseguenze attraverso l’elaborato critico favorisce lo sviluppo della consapevolezza etica e civica negli studenti. Non si tratta più di una punizione fine a se stessa, ma di un percorso di crescita personale.

Responsabilità personale valorizzata

La possibilità di “rimediare” agli errori valorizza il percorso di maturazione individuale, evitando di condannare l’errore come un marchio permanente. Ogni studente ha l’opportunità di dimostrare il proprio cambiamento attraverso un impegno concreto.

Prevenzione attraverso l’educazione

Il riconoscimento del ruolo educativo della scuola nella prevenzione di violenza e bullismo tutela non solo le vittime, ma offre anche a chi ha sbagliato concrete opportunità di recupero e reintegrazione.

Diritti umani nella pratica quotidiana

L’approccio della nuova normativa si basa sul principio che i diritti umani si realizzano nella pratica quotidiana: attraverso il rispetto reciproco, l’ascolto attivo e la responsabilità verso se stessi e gli altri.

“Accogliere regole chiare e condivise significa rafforzare la fiducia nella comunità scolastica”, sottolinea il CNDDU, evidenziando come la disciplina consapevole contribuisca a creare un ambiente più sereno e inclusivo.

Le richieste per il successo della riforma

Per garantire la piena efficacia del nuovo regolamento, il CNDDU chiede al Ministero dell’Istruzione di accompagnare l’applicazione della norma con:

  • Formazione specifica per i docenti su metodologie educative innovative
  • Risorse dedicate per i progetti di cittadinanza attiva
  • Strumenti di monitoraggio per valutare gli esiti della riforma
  • Supporto operativo per trasformare il cambiamento normativo in miglioramento concreto del clima scolastico

Un nuovo equilibrio tra rigore e inclusione

La riforma rappresenta un’occasione storica per il sistema educativo italiano di dimostrare che rigore e inclusione possono coesistere. Il principio guida è chiaro: “punire per educare, educare per prevenire”.

L’elaborato in cittadinanza attiva non è solo uno strumento disciplinare, ma un ponte verso la consapevolezza civica, che trasforma l’errore in opportunità di crescita e la sanzione in percorso educativo.

Verso una scuola più responsabile

Con l’entrata in vigore della legge 150/2024, la scuola italiana si avvia verso un modello disciplinare che pone al centro la formazione del cittadino consapevole. Un approccio che non rinuncia all’autorevolezza, ma la coniuga con la missione educativa fondamentale dell’istituzione scolastica.

Il successo della riforma dipenderà dalla capacità di tutti gli attori del sistema educativo – docenti, dirigenti, famiglie e studenti – di abbracciare questa nuova filosofia, dove la disciplina diventa strumento di crescita e la responsabilità individuale fondamento della convivenza civile.

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