“Gli organismi italiani per il diritto allo studio hanno positivamente lavorato con il Governo affinché l’introduzione del semestre filtro per l’accesso alle facoltà di medicina non impattasse negativamente sul diritto allo studio”. Lo dichiara Emilio Di Marzio, presidente di Andisu, commentando il decreto ministeriale che disciplina l’accesso ai servizi DSU per gli studenti del semestre filtro.
La riforma dell’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria introduce il semestre filtro come nuovo sistema di selezione, ma secondo Di Marzio “era ed è necessario assicurare ai ragazzi e alle ragazze tutti quei servizi fondamentali per frequentare i corsi, sostenere l’impegno universitario e affrontare serenamente questi mesi di formazione e orientamento”.
Andisu, l’associazione nazionale degli organismi per il diritto allo studio universitario, ha contribuito attivamente al perfezionamento del decreto con le proprie considerazioni tecniche, redigendo inoltre linee guida operative per agevolare gli organismi regionali nella realizzazione concreta dei servizi.
“L’obiettivo è stato sin dall’inizio chiaro: garantire l’attuazione dell’importante riforma ponendo attenzione che nessuno studente fosse privato dei servizi per la tutela del diritto allo studio universitario”, spiega il presidente Di Marzio.
Il decreto ministeriale prevede diversi contenuti particolarmente importanti per la tutela del diritto allo studio. Gli studenti potranno fruire gratuitamente o a costi calmierati dei servizi di alloggio e ristorazione già durante il semestre filtro, purché le attività didattiche siano per la maggior parte in presenza.
È stata inoltre creata una finestra temporale aggiuntiva per accedere ai benefici DSU nel secondo semestre, con l’attivazione di graduatorie specifiche per garantire equità e tempestività nell’erogazione dei servizi. Il pagamento della tassa regionale avverrà solo a seguito dell’effettiva immatricolazione, con la conseguente liquidazione della prima rata di borsa di studio.
“Resta ora un auspicio: affinché questa innovazione non generi disuguaglianze, è fondamentale che l’applicazione del decreto sia il più possibile uniforme su tutto il territorio nazionale”, conclude Di Marzio.
Il presidente di Andisu sottolinea come “le Regioni, pur nel pieno rispetto della loro autonomia, devono evitare difformità che potrebbero trasformarsi in veri e propri cortocircuiti a danno degli studenti. Il diritto allo studio deve restare un diritto garantito ovunque, non un privilegio a geometria variabile”.
Le linee guida operative elaborate da Andisu sono già state condivise con gli organismi regionali per garantire un’applicazione omogenea delle nuove disposizioni su tutto il territorio nazionale, nell’ottica di supportare concretamente gli studenti che affronteranno il nuovo percorso di accesso alle facoltà mediche.