È già una notizia che la “corsa rosa” e una delle principali corse a tappe del mondo, torni a calcare le strade del territorio pontino, ma lo è ancor di più per quanto riguarda quelle del sud della provincia. Quest’anno, però, il passaggio ci sarà e avrà anche una rilevanza dovuta alla partenza da Formia, oltre che a un piccolo circuito che, nella settima tappa, toccherà anche Itri, Fondi, Sperlonga, Gaeta e di nuovo Formia, prima che la carovana del Giro punti verso le salite appenniniche.
Si tratta del primo vero tappone di montagna dell’edizione 2026, seppur le salite vere non arriveranno prima di metà gara, ma a fare la differenza potrebbe anche essere il chilometraggio, considerando che, al di là delle ascese di Roccaraso e il Blockhaus, la tappa del 15 maggio misurerà poco meno di 250 chilometri attestandosi come la più lunga dell’edizione che partirà dalla Bulgaria per terminare a Roma.
Entusiasmo sia tra gli appassionati, perché vedere passare il Giro è sempre una grande emozione, ma anche per il territorio che, proverà ad offrire ricettività e non solo a squadre e organizzazione. E a proposito di organizzazione, l’inizio di tappa, è anche occasione per conoscere e vedere da vicino tutta la struttura della macchina organizzativa di uno dei più grandi eventi sportivi itineranti al mondo. Adesso che la data è fissata, non tocca far altro che iniziare il conto alla rovescia.
