Home Attualità “Il coraggio di stare bene”, sabato l’incontro sulla salute mentale al Nicolosi

“Il coraggio di stare bene”, sabato l’incontro sulla salute mentale al Nicolosi

L’evento rappresenta un'importante occasione di dibattito, grazie agli interventi di due professioniste e rappresentanti delle associazioni

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Sabato 29 marzo, a partire dalle ore 17:30, il Progetto Enea vi aspetta nel cuore del Quartiere Nicolosi, presso lo Spazio Culturale Nicolosi (Via Filippo Corridoni 78), per un incontro dedicato alla salute mentale: Il coraggio di stare bene.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con le associazioni Io sono Enea e Semi di Pace, e con il supporto delle psicoterapeute Fabiana Lepore e Raffaella Coluzzi, nasce con l’obiettivo di promuovere un confronto aperto e profondo sulle tematiche della prevenzione e del sostegno psicologico. L’evento rappresenta un’importante occasione di dibattito, grazie agli interventi delle due professioniste e dei rappresentanti delle associazioni, con un focus particolare sul disagio giovanile e sull’importanza dell’ascolto come primo passo verso il cambiamento. Tutti i partecipanti sono invitati a condividere domande, esperienze e riflessioni per contribuire alla crescita collettiva della consapevolezza su questi temi.

Lo Spazio Culturale Nicolosi, luogo di riferimento per la rigenerazione urbana e sociale del quartiere, ospita l’incontro all’interno di una programmazione che coniuga arte, cultura e impegno civico. L’associazione che lo anima lavora quotidianamente per restituire il quartiere alla comunità attraverso iniziative culturali, eventi espositivi e percorsi educativi volti all’integrazione e alla crescita sociale.

Non è la prima volta che il Progetto Enea si impegna su questo fronte: come associazione politico-culturale, ha sempre posto al centro della propria attività la sensibilizzazione sui temi della salute mentale. Parlare è il primo passo per agire. Ed è proprio parlando, confrontandosi e ascoltandosi che si può fare la differenza.

I dati sono allarmanti: tra i 15 e i 34 anni, il suicidio è in continua crescita, rappresentando la seconda causa di morte tra i giovani europei fra i 15 e i 19 anni. Unicef Italia ha più volte sollecitato investimenti strutturali per affrontare il problema, sottolineando come la spesa pubblica italiana in questo settore sia tra le più basse d’Europa.

Per questo è necessario parlarne ovunque: nelle scuole, nei luoghi di lavoro, negli spazi sportivi e nelle iniziative comunitarie come quella promossa da Progetto Enea.

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