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Gruppo Orizzonte nella bufera: conciliazioni retroattive e “carte false”, la UILTUCS denuncia pressioni sui lavoratori

La sigla sindacale accusa: “Vessazioni e tentativi di dividere i dipendenti. Si corre ai ripari dopo l’ispezione dell’Ispettorato del Lavoro”

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Clima teso nei punti vendita del Gruppo Orizzonte, la nota catena operante nella grande distribuzione. Dopo l’ispezione avviata dall’Ispettorato del Lavoro di Latina, la UILTUCS ha denunciato quella che definisce una vera e propria campagna di pressione sui lavoratori e lavoratrici che da mesi rivendicano l’applicazione di un contratto collettivo equo e dignitoso, alternativo a quello “pirata” attualmente in vigore.

Le conciliazioni da 250 euro all’anno e il “forfait” ai lavoratori storici

Secondo quanto riportato dal sindacato, la proprietà di Orizzonte avrebbe avviato la raccolta di firme per conciliazioni “liberatorie”, offrendo 250 euro per ogni anno di anzianità ai lavoratori assunti più di recente, e 2.000 euro in forfait ai dipendenti storici. Una mossa che la UILTUCS contesta duramente:

“Se, come sostiene l’azienda, tutto è regolare, perché si corre ai ripari chiedendo firme e accordi retroattivi?”, domanda la segreteria provinciale.

Sicurezza, delegati eletti a sorpresa e documenti senza data

La UILTUCS segnala inoltre episodi avvenuti sabato 26 luglio in alcuni punti vendita:
durante l’orario di lavoro, diversi dipendenti sarebbero stati costretti a firmare documenti legati alla sicurezza sul lavoro, in alcuni casi privi di data, e a partecipare a elezioni improvvisate per i delegati alla sicurezza, in assenza delle procedure previste.

«Una corsa alle carte, spesso in bianco o retrodatate, fermata solo grazie al nostro intervento tempestivo – spiega la UILTUCS –. In alcuni casi, la direzione ha stracciato i documenti sotto la minaccia di una nostra segnalazione alle forze dell’ordine».

Una vertenza che è diventata nazionale

La questione Orizzonte è ormai diventata un caso nazionale per la UILTUCS. A sostegno dei lavoratori, è intervenuto anche il segretario generale Paolo Andreani, che ha sollevato il problema della “pirateria contrattuale” direttamente al CNEL.

«Il contratto attualmente applicato nel gruppo penalizza i lavoratori con salari inferiori fino a un terzo rispetto ai colleghi del settore commercio – denuncia la sigla sindacale –. Le azioni del gruppo sembrano finalizzate a dividere i lavoratori, isolare chi protesta e intimidire chi chiede un contratto giusto».

Le accuse alla UILTUCS e la risposta del sindacato

Nel comunicato inviato dall’azienda ai dipendenti, il Gruppo Orizzonte attacca la UILTUCS accusandola di aver ostacolato ogni trattativa. Ma il sindacato replica:

“Abbiamo sempre proposto soluzioni, anche con un piano di rientro graduale verso il contratto nazionale siglato da Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS. È falso che ci siamo opposti a ogni mediazione”.

Secondo i sindacalisti, dietro al mancato accordo ci sarebbe una semplice ragione economica:

“Applicare il contratto corretto significherebbe spendere circa 7.000 euro in più all’anno per ciascuno dei 550 dipendenti. Ecco il vero motivo dello scontro”.

UILTUCS: “Denunceremo gli atti antisindacali”

La segreteria UILTUCS Latina annuncia che denuncerà formalmente le condotte antisindacali: dalle riunioni improvvise, alle aggressioni verbali nei reparti, fino ai tentativi di screditare i lavoratori iscritti al sindacato.

«Non accetteremo un modello aziendale che tenta di cancellare diritti e dignità con documenti farlocchi e pressioni psicologiche. I lavoratori non sono soli – conclude la UILTUCS – e continueremo a sostenerli a ogni livello, anche legale».

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