Un nuovo ordigno ha squarciato il silenzio della notte a Latina, riportando paura e tensione tra i residenti. Questa volta l’esplosione è avvenuta nel quartiere delle case popolari di viale Nervi, un’area già segnata da episodi di degrado e difficoltà sociali, che ora si trova al centro di una preoccupante ondata di intimidazioni. Secondo le prime ricostruzioni, gli attentatori avrebbero agito seguendo un piano preciso: prima hanno incendiato due automobili parcheggiate – una Toyota Corolla e un Fiat Doblò – per poi collocare un ordigno rudimentale proprio davanti all’ingresso di un portone. La deflagrazione ha svegliato di soprassalto decine di famiglie, provocando momenti di panico tra gli abitanti. Fortunatamente, dalle verifiche successive è emerso che le vetture danneggiate non appartengono a persone legate ad ambienti criminali, dettaglio che rende ancora più inquietante la natura del gesto. Sul posto sono intervenuti rapidamente i vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme e messo in sicurezza l’area circostante, mentre le forze dell’ordine hanno avviato i rilievi per raccogliere elementi utili alle indagini.
La Polizia, che coordina gli accertamenti, sta cercando di comprendere se l’episodio sia da ricondurre a una faida interna al mondo della criminalità organizzata o a un messaggio intimidatorio destinato a qualcuno in particolare. Anche questa volta, la bomba utilizzata sembrerebbe artigianale, costruita con materiali facilmente reperibili ma comunque in grado di provocare danni ingenti. Un dettaglio che conferma come si tratti di azioni studiate e pianificate con attenzione, piuttosto che di gesti isolati o improvvisati. L’attacco si inserisce in una sequenza preoccupante di episodi che, da almeno due settimane, sta trasformando il capoluogo pontino in teatro di continue intimidazioni. Un’escalation senza apparente battuta d’arresto, che sta alimentando un clima di paura diffusa e accendendo il dibattito sulla necessità di rafforzare i presidi di sicurezza sul territorio.
