Dopo 10 anni Nicola Piovani ritorna a Lievito con “Note a Margine”. Un concerto ripreso da un suo precedente lavoro per il teatro francese, “La leçon” ma che ha voluto riadattare. E allora ecco le “Note a margine” ossia quelle che vengono segnate a margine di un libro, un’abitudine che lo stesso compositore adotta durante la lettura e che ha voluto utilizzare come mezzo espressivo della sua musica. Così il maestro Piovani ripercorre le pagine della sua carriera con simpatia e sagacia, condividendo con gli spettatori non solo la memoria storica della sua stessa vita ma anche quella di quel cinema che ha segnato la storia.

Ed è proprio dalla memoria che Piovani comincia, in ricordo di quel periodo della Resistenza e di “quei valori che non sono né scontati né acquisiti” messa in scena dai fratelli Tavani ne “La notte di San Lorenzo”. Tra le sue note a margine e quelle dei suoi componimenti, Piovani trascina i presenti nel suo mondo, con i racconti delle scorribande romane con Federico Fellini mentre era impegnato nella cura della colonna sonora per “La voce della luna” passando per “La messa è finita” e la “Manodopera”, Piovani suona e ricorda con soli due mezzi a disposizione: la parola e un pianoforte.
Tanta musica ma anche tanta ironia. Piovani si aggrappa al mito per parlare della nostra attualità senza nascondere toni canzonatori e riferimenti sottili. “Quei miti che sono entrati nel linguaggio comune ma spesso con uso improprio”, Piovani trasforma la tragedia in musica e celebra la città di Napoli. “Per comporre devo appoggiarmi a qualcosa di emotivo” spiega tra un brano e l’altro, e quell’emotività si sente tutta in quell’ora e mezza di concerto, con il pubblico completamente catturato delle iconiche note che hanno accompagnato “La vita è bella”. Piovani chiude lo spettacolo con una folla di applausi.