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“Costruire Comunità contro il disagio giovanile”, grande partecipazione al convegno organizzato da Fratelli d’Italia a Latina

L’iniziativa, presieduta dal Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Bellucci, ha posto al centro il tema del disagio giovanile

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Grande presenza al circolo cittadino di Latina per il convegno “Costruire Comunità – Contro il disagio giovanile”, promosso dalla federazione provinciale di FdI Latina. L’iniziativa, presieduta dalla Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali On. Maria Teresa Bellucci, ha posto al centro il tema del disagio giovanile, delle nuove fragilità sociali e delle risposte che le istituzioni possono e devono mettere in campo. Dopo i saluti del Sindaco di Latina Matilde Celentano, è stata la volta, con un appassionato intervento, di Gioanna Troplini, presidente di Gioventù Nazionale Latina. Nel suo discorso Troplini ha sottolineato quanto i giovani abbiano bisogno di comunità, in un mondo che solo superficialmente appare interconnesso ma che spesso lascia ragazze e ragazzi ad affrontare da soli veri e propri drammi psicologici. Ha poi introdotto i lavori il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Sen. Nicola Calandrini, che ha dichiarato: «Le cronache delle ultime settimane ci hanno consegnato immagini che non possiamo ignorare: baby gang che seminano paura, due drammatici casi di suicidio di giovanissimi nella nostra provincia, le esplosioni che hanno scosso la città e il degrado dei cosiddetti “palazzi Arlecchino”. Non sono episodi isolati, ma il segnale di un malessere profondo: non basta leggerli come problemi di ordine pubblico, sono una ferita sociale e culturale».

Il senatore Calandrini ha ribadito le sue richieste per rafforzare la sicurezza sul territorio: «Latina è un confine esposto, crocevia di traffici di droga. Per questo continuerò a battermi per l’innalzamento di fascia della Questura e per un presidio stabile della Polizia ferroviaria a Latina Scalo. Non sono richieste burocratiche, ma atti di giustizia verso un territorio che da troppo tempo vive una condizione di fragilità strutturale». Un ringraziamento speciale alle forze dell’ordine e alla magistratura per il costante impegno: «Faccio un plauso alle forze dell’ordine e ai nostri vertici giudiziari, che con grande dedizione stanno assicurando alla giustizia le bande criminali che imperversano sul territorio. Sono in prima linea, spesso con mezzi limitati, ma con una professionalità e un senso dello Stato straordinari». Il senatore ha inoltre sottolineato la prontezza delle istituzioni nazionali e regionali: «Voglio ringraziare anche il sindaco Celentano che, dopo l’ultimo ordigno esploso in città, ha immediatamente coinvolto il Presidente Rocca e il Ministro Piantedosi. La risposta è stata immediata, come dimostrato dalla visita del Presidente Rocca con l’annuncio dello stanziamento straordinario per l’installazione di 300 telecamere di videosorveglianza, cui seguirà la visita del Ministro Piantedosi. È la conferma che lo Stato è presente e vicino a Latina». Sono intervenuti nel dibattito anche David Di Meo (Vice Capo di Gabinetto vicario del Presidente della Regione Lazio), l’avvocato Pasquale Lattari (esperto di giustizia riparativa e che ha incentrato il suo intervento sul centro antiviolenza per minori vittime di reato attivato nel comune di Latina) e l’Assessore regionale On. Massimiliano Maselli. “Quando parliamo di disagio giovanile dobbiamo ricordarci che dietro ci sono tanti fattori, una rete che non funziona e che alla fine si traduce nel malessere dei nostri ragazzi. Pensiamo al tema della sicurezza: nei presidi ospedalieri, ad esempio, servizi che prima c’erano e sono stati tolti con poca lungimiranza. Oggi ci troviamo con pronto soccorso affollati e interi reparti chiusi. Lo stesso vale per i presidi nelle stazioni, che un tempo erano attivi e poi sono stati eliminati. Ora il governo regionale e quello nazionale stanno lavorando per ricostruire questa rete – ha commentato l’On Maselli- Come Regione stiamo mettendo in ordine i conti: abbiamo trovato 22 miliardi di debiti, ma siamo già riusciti a ridurli di 1 miliardo e 300 milioni, uscendo così dal piano di rientro che era come una corda al collo. Dopo due anni consecutivi di avanzo, oggi possiamo contare su più risorse. A luglio presenteremo il nuovo Piano sociale 2025-2027 che, sommato alle risorse nazionali, avrà una dotazione di oltre 400 milioni di euro. C’è una visione chiara: bisogna intervenire su tutti i settori e migliorare la capacità di spesa, spendendo meglio e più velocemente. È quello che stiamo facendo come Regione Lazio».

La conclusione è stata affidata alla Viceministro Maria Teresa Bellucci, che ha sottolineato l’impegno del Governo Meloni nel rafforzare le politiche educative, sociali e di sicurezza rivolte ai giovani. «Latina è una città coraggiosa: nonostante bombe, molotov e criminalità mafiosa, i cittadini continuano a vivere e a lottare per una città libera. Ma attenzione: libertà non significa fare ciò che si vuole. Libertà è poter difendere e proteggere ciò che si ama – la propria famiglia, la propria città – e non è mai qualcosa di scontato. Il puzzo della mafia non rende liberi, toglie la possibilità di difendere ciò che ci è caro. Ecco perché la libertà va difesa, protetta, custodita e promossa. Questo Governo ha scelto da che parte stare: dalla parte della legalità e della sicurezza. E attenzione: la sicurezza non è in contrapposizione alla solidarietà sociale, ma ne è il complemento, due facce della stessa medaglia. Una nazione è giusta se difende i più fragili tra i fragili, i bambini. Fino a ieri, chi non mandava i figli a scuola si vedeva comminare solo una piccola sanzione amministrativa, che spesso nessuno pagava. Era giusto negare così il diritto all’istruzione, l’unico strumento che può rendere libero un ragazzo, soprattutto nelle periferie? Noi diciamo di no. Per questo il Governo Meloni ha cancellato quella misura inefficace e l’ha sostituita con una norma penale: se non mandi tuo figlio a scuola, vai in carcere. Senza sé e senza ma. Questa è una scelta di buon senso, una scelta di civiltà. E aggiungo: per la prima volta un Governo ha deciso di attribuire una delega specifica alle politiche sociali a un Viceministro. Un segnale chiaro della centralità di questo tema. Prima, i governi di sinistra non lo avevano mai fatto».

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